Ministro per la

Pubblica Amministrazione

ITALIA

OPEN GOV

1111 Il I

Sommario

Introduzione 1

Presentazione 3

Azioni 7

  1. Dati Aperti 9

  2. Trasparenza 12

  3. Registro dei titolari effettivi 14

  4. Supporto alla partecipazione 17

  5. Regolamentazione dei portatori di interessi 19

  6. Cultura dell’amministrazione aperta 21

  7. Prevenzione della corruzione 23

  8. Semplificazione, *performance* e pari opportunità 25

  9. Servizi digitali 28

  10. Cittadinanza e competenze digitali 30

    Impegni specifici e timeline delle azioni 33

  1. Dati aperti 35

  2. Trasparenza 40

  3. Registro dei titolari effettivi 43

  4. Supporto alla partecipazione 44

  5. Regolamentazione dei portatori di interessi 46

  6. Cultura dell’amministrazione aperta 47

  7. Prevenzione della corruzione 48

  8. `Semplificazione, performance e pari opportunità

    50 <#bookmark21>`__

  9. Servizi digitali 51

  10. Cittadinanza e competenze digitali 55

    Allegati 59

    A - Elenco servizi digitali da pubblicare nel biennio 2019-2021 61

    B - Organizzazione e funzionamento dell’*Open Government Forum* 65

    Introduzione

    Sono consapevole dell’importante sfida rappresentata dal 4° Piano d’azione nazionale per l’Open Government 2019-21.

    Rispetto al passato, l’impegno che assumiamo per i prossimi due anni è più maturo, consapevole e ambizioso. L’attuazione del Piano sarà un esempio tangibile di come i princìpi ispiratori dell’Open Government Partnership (OGP) – trasparenza, cittadinanza digitale, partecipazione dei cittadini e responsabilità – possano incidere concretamente sulla qualità dell’operato delle pubbliche amministrazioni. L’apertura del Governo e dell’amministrazione è, infatti, ormai centrale nella trasformazione del rapporto che lega il cittadino alla cosa pubblica. E questa consapevolezza sta agendo come un potente propulsore, capace di rendere il Governo e l’amministrazione sempre più reattivi, efficienti ed equi, e di sviluppare politiche e servizi basati sulle reali esigenze dei cittadini.

    Il Piano – nato dallo sforzo delle amministrazioni (che hanno dialogato per trovare sinergie e collaborazioni inedite), sviluppato anche sulla base delle indicazioni della società civile e sottoposto alla consultazione dei cittadini – ne è un valido esempio. Accanto agli ambiti più consolidati dell’open government – dati aperti, trasparenza, servizi e competenze digitali – il Piano presenta nuovi interventi sulle politiche di consultazione, sulla compilazione del registro dei titolari effettivi e sulla regolamentazione dei portatori di interessi, che segnano una maturità dei processi di apertura.

    Ho inoltre chiesto, in coerenza con le priorità dell’Open Government Partnership, che il Piano comprendesse anche la prospettiva di genere e il tema dell’inclusione; in particolare, attraverso interventi che vertano sulla partecipazione delle donne e sulle tematiche di genere, grazie – tra l’altro

    – ai dati aperti e al registro dei titolari effettivi di impresa, nonché attraverso l’emanazione di due direttive dedicate alle pari opportunità e alle categorie protette nel pubblico impiego.

    Il processo di apertura è una sfida che ogni giorno dev’essere rinnovata perché l’Italia possa assumere un ruolo di leadership a livello internazionale. Lo stesso vale per gli impegni presenti nel Piano: ecco perché vi chiediamo di leggere cosa ci proponiamo di fare nel prossimo biennio; di darci indicazioni su come migliorare e adeguare la bozza del Piano nel corso della consultazione pubblica che oggi prende l’avvio; e di seguirci nella fase di attuazione attraverso gli strumenti di monitoraggio pubblico che adotteremo.

    Ogni contributo costruttivo sarà il benvenuto per realizzare un Governo ed un’amministrazione davvero aperti e capaci di traghettare il Paese nell’era digitale.

    Roma, 15 marzo 2019

    Il Ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno

    Uno degli aspetti che più apprezzo dell’iniziativa dell’OGP - Open Government Partnership è il fatto che questa si articola su piani d’azione biennali ciclici. Questa periodicità, insieme al Meccanismo di valutazione indipendente dell’OGP che agisce da stimolo, permette di dare concretezza a quella continua tensione al miglioramento che è un elemento distintivo proprio dell’amministrazione aperta. Appartenere al partenariato significa, per i Paesi aderenti e per le loro amministrazioni, mantenere uno standard elevato nel rispetto dei principi dell’open government e ciò in un percorso di crescita continua degli obiettivi che in ciascun Piano vengono posti.

    L’evoluzione della qualità degli impegni che si sono succeduti negli anni nei piani d’azione italiani ne è una prova tangibile. E questo sia grazie alla crescita di consapevolezza nei cittadini e negli amministratori circa i temi della trasparenza, della partecipazione, della lotta alla corruzione, dell’accountability e dell’innovazione nella pubblica amministrazione, sia grazie all’evoluzione del processo di stesura del Piano nazionale che qui, al Dipartimento della funzione pubblica, stiamo cercando di trasformare in un percorso di co-creazione.

    La partecipazione dell’Open Government Forum è un tratto essenziale di questo 4° Piano, in quanto le amministrazioni e le organizzazioni della società civile hanno potuto confrontarsi e valutare insieme quali impegni prevedere per il prossimo biennio.

    L’altro aspetto che mi preme sottolineare è quello di essere passati da molte azioni portate avanti ciascuna da una singola amministrazione a poche azioni concertate da più amministrazioni che si impegnano, ciascuna per la sua parte, su attività sinergiche. L’approccio adottato consente di assicurare una maggiore convergenza dei percorsi intrapresi dalle amministrazioni impegnate in ciascuna azione, diverse per dimensione e distribuzione sul territorio, e ciò nell’ottica di favorire la diffusione di buone pratiche e quindi un miglioramento degli standard minimi nelle amministrazioni italiane. Questo ci permette di delineare delle linee strategiche di attuazione dei principi dell’open government, trasversali alle varie amministrazioni e che, molto spesso, recepiscono le richieste espresse dalla società civile. Un percorso che non si esaurirà con questo 4° Piano.

    Tutto questo comporta un rinnovato impegno di tutti gli attori coinvolti, dalle amministrazioni del Gruppo di lavoro istituzionale alle associazioni dell’Open Government Forum, all’OGP Team, istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica e che svolge un’intensa attività di coordinamento e raccordo, interpretando lo spirito della Partnership; a tutti vanno i miei sinceri ringraziamenti e il mio sostegno. Nei prossimi due anni ci attende un grande lavoro, sicuramente sfidante, ma bellissimo, per rendere l’amministrazione sempre più aperta e vicina ai cittadini.

    Roma, 15 marzo 2019

    Il Capo del Dipartimento della funzione pubblica Cons. Maria Barilà

    Presentazione

    Il contesto

    Con il presente documento, nell’ambito della partecipazione ad `Open Government <http://www.opengovpartnership.org/>`__ `Partnership <http://www.opengovpartnership.org/>`__(OGP), l’Italia definisce le azioni strategiche in materia di Governo Aperto per il biennio 2019-2021. Il Governo Aperto è un modello di amministrazione pubblica basato su principi quali la trasparenza, la partecipazione civica, la lotta alla corruzione, l’accountability e l’innovazione digitale.

    L’Italia ha aderito a OGP nel settembre 2011, impegnandosi a perseguirne concretamente gli obiettivi, attraverso un costante confronto con la società civile, fino a diventare uno dei componenti del Comitato direttivo della partnership per il triennio 2017-2020.

    Il piano d’azione

    Il 4° Piano d’azione (2019-2021) è stato costruito con l’obiettivo di proseguire in modo autorevole il percorso intrapreso e conseguire obiettivi d’impatto e ambiziosi.

    Il documento non contiene un mero elenco di iniziative in materia di amministrazione aperta, ma rappresenta una strategia complessiva che – attraverso la realizzazione di un numero circoscritto di iniziative trasformative – consentirà di raggiungere significativi risultati in materia di trasparenza, partecipazione civica, lotta alla corruzione, semplificazione e innovazione della pubblica amministrazione.

    Il Piano è stato redatto dall’OGP Team costituito presso il Dipartimento della funzione pubblica, che ha coordinato il lavoro di tutte le amministrazioni coinvolte. Il documento è stato elaborato all’esito del confronto con i rappresentanti della società civile aderenti all’Open Government Forum, aperto a tutte le organizzazioni attive sui temi dell’amministrazione aperta.

    Rispetto ai precedenti piani di azione vi sono alcune significative novità:

  • coerentemente con le indicazioni del Comitato Direttivo di OGP, il

    numero delle azioni è limitato in quanto si è scelto di concentrarsi su impegni ancora più ambiziosi e significativi;

  • ciascuna azione vede il coinvolgimento di più amministrazioni, in

    un’ottica di collaborazione strutturata che consenta di massimizzare gli impatti delle attività;

  • nella definizione delle azioni, per quanto possibile, si è tenuto

    conto delle proposte presentate dalle organizzazioni della società civile nel corso della consultazione.

    Il Piano di azione è composto da:

  • schede sulle 10 azioni da realizzarsi entro il giugno 2021;

    1. dati aperti;
    2. trasparenza;
    3. registro dei titolari effettivi;
    4. supporto alla partecipazione;
    5. regolamentazione dei portatori di interessi;
    6. cultura dell’amministrazione aperta;
    7. prevenzione della corruzione;
    8. semplificazione, performance e pari opportunità;
    9. servizi digitali;
    10. cittadinanza e competenze digitali;
  • schede sugli impegni specifici e timeline per ciascuna delle 10 azioni;

  • allegati contenenti:

    1. elenco dei servizi digitali da attivare nel biennio 2019 – 2021;
    2. regole di organizzazione e funzionamento dell’Open Government Forum.

    Metodologia di lavoro

    La redazione del 4° piano di azione per l’open government è il risultato di un articolato lavoro di coordinamento di tutti gli attori istituzionali e della società civile. In particolare, il Team OGP del Dipartimento della funzione pubblica ha coinvolto:

  • un gruppo di lavoro a cui sono state invitate tutte le

    amministrazioni centrali e rappresentanti di quelle regionali e locali che hanno scelto di impegnarsi nelle azioni per il biennio 2019-2021;

  • un Forum multi-stakeholder (Open Government Forum) che conta

    circa cento organizzazioni (il cui elenco è disponibile online all’indirizzo *http://open.gov.it/open-* *government-partnership/open-government-forum/)*.

    In linea con i principi dell’amministrazione aperta, il Piano di azione è l’esito:

  1. di un processo di collaborazione delle diverse amministrazioni

    coinvolte nel gruppo di lavoro istituzionale che hanno definito delle azioni “di sistema” che costituiscono la strategia 2019-2021;

  2. di un percorso di partecipazione delle organizzazioni della società

    civile chiamata, in una prima fase, a formulare proposte e, in un secondo momento, al miglioramento attraverso la consultazione delle azioni pianificate dalle amministrazioni.

    In particolare, il processo di consultazione pubblica per la redazione del piano ha previsto due fasi:

  • novembre 2018 - febbraio 2019: consultazione con la società civile

    sulle priorità per il 4° Piano di azione.

    In questo periodo – oltre ad un confronto in presenza con le organizzazioni aderenti al Forum – sono state raccolte oltre cinquanta proposte di azioni sui temi della trasparenza, della partecipazione, della lotta alla corruzione e dell’innovazione e semplificazione della pubblica amministrazione.

    Sulla base delle proposte ricevute, le amministrazioni hanno predisposto una bozza di piano di azione da sottoporre a consultazione pubblica.

  • marzo 2019 - aprile 2019: consultazione pubblica online sulla

    bozza di piano di azione con l’obiettivo di migliorare le azioni e gli impegni. La consultazione è stata aperta a tutti (cittadini, imprese, associazioni, amministrazioni) e si è svolta sul sito dedicato *open.gov.it*.

    Al termine della consultazione, nel mese di giugno 2019, viene pubblicata la versione definitiva del Piano di azione e un report finale di rendicontazione del processo di consultazione.

    Attuazione del piano e monitoraggio

    A partire dal mese di giugno 2019, le azioni si svolgeranno secondo i tempi previsti per ciascun impegno. Il monitoraggio del processo di attuazione prevede il coinvolgimento di cittadini e società civile, secondo i principi guida che hanno ispirato la stesura del Piano. In questa fase, il monitoraggio può essere effettuato tramite la sezione “Monitora” del portale *open.gov.it*.

    All’interno della sezione “Monitora” è presente una pagina per ciascuna azione in cui sono contenute:

  • la descrizione dell’azione con l’indicazione degli impegni specifici

    e dei referenti per l’attuazione;

  • l’indicazione dello stato di attuazione dell’azione con il dettaglio

    degli obiettivi raggiunti e delle scadenze eventualmente non rispettate;

  • i commenti e le raccomandazioni del Forum e dell’Indipendent Reporting Mechanism

    di OGP (incaricato del monitoraggio indipendente).

    L’obiettivo è di incentivare la maggiore conoscenza possibile del Piano di azione in modo da promuovere la cultura e la pratica dell’amministrazione aperta.

    Al fine di facilitare le attività di monitoraggio delle azioni e di incentivare la collaborazione con le amministrazioni responsabili, per ciascuna azione sono indicate anche le associazioni dell’Open Government Forum che hanno manifestato la propria disponibilità ad essere referenti per la fase di attuazione e monitoraggio.

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  1. Dati Aperti

    Contesto e obiettivi dell’azione

    Come rilevabile attraverso indagini e indicatori internazionali (quali, ad esempio, l’Open Data maturity reported il DESI - Digital Economy & Social Index 2019) negli ultimi due anni l’Italia ha migliorato significativamente la propria posizione sul tema dei dati aperti. Tuttavia, sebbene siano stati realizzati numerosi sforzi orientati alla promozione della pubblicazione di Open Data da parte delle amministrazioni, ad oggi continuano a riscontrarsi una serie di difficoltà che rallentano le possibilità di riutilizzo di tale patrimonio informativo. Come evidenziato dal Report europeo sul riutilizzo dei dati (2017), una delle principali barriere al pieno sfruttamento del potenziale degli Open Data è rappresentato dal mancato incontro tra domanda e offerta. Quest’ultimo si esprime nella mancata conoscenza del fenomeno Open Data e delle potenzialità sottese al riutilizzo dei dati, nella messa a disposizione di dataset tipicamente non guidati dai potenziali utilizzatori e, a volte, nella loro bassa qualità, al punto da renderne troppo oneroso il riutilizzo da parte della collettività, incluse le imprese. A ciò si aggiunge la conformità ancora “a macchia di leopardo” – principalmente per i dati non geografici – agli standard di metadatazione europei, così come la mancanza di conformità a modelli standard di rappresentazione dei dati atti a rendere gli stessi effettivamente integrabili e comparabili. Ciò stante occorre però assicurare a tutti l’accesso ai dati, evitando di creare barriere legali e tecnologiche, favorendo pertanto la fruibilità dei dati stessi.

    In questo scenario, oltre alla necessità di continuare a promuovere una cultura finalizzata al riutilizzo dei dati, assume un ruolo determinante l’attivazione di azioni sinergiche basate sul coinvolgimento non solo dell’ambito dell’offerta, ma anche della domanda di Open Data. Tali azioni dovrebbero intervenire sulle significative barriere individuate attraverso la definizione di regole condivise e, al contempo, stimolare la pubblicazione di Open Dataset di qualità e di alto valore sia per il contributo che sarebbero potenzialmente in grado di assicurare in termini di trasparenza che per le potenzialità di riutilizzo in ottica di business.

    Impegni

    L’obiettivo dell’iniziativa nel suo complesso ha molteplici finalità che coinvolgono sia attori nazionali che regionali:

  • definire a livello nazionale misure che – partendo dall’attuale

    contesto di riferimento e coinvolgendo tutti gli interlocutori necessari (incluso gli RTD - Responsabili per la transizione digitale sul fronte delle amministrazioni, gli esperti di dominio e i partecipanti dell’OGP Forum, quali importante espressione della domanda di Open Data insieme alle imprese) – possano portare a:

    • adottare una licenza nazionale o, laddove utile e applicabile,
      licenze diversificate (es. per categorie omogenee di dati) in grado di stimolare un corretto ed efficace riutilizzo

    dei dati, superando gli attuali problemi di incompatibilità derivanti dall’uso di diversi tipi di licenze;un focus particolare verrà dedicato alle grandi piattaforme di riutilizzo, in modo da favorire l’associazione delle licenze più appropriate in base a finalità e portata del riutilizzo stesso;

  • definire, coinvolgendo in particolare le amministrazioni competenti

    per materia o dominio, degli standard comuni dei dati pubblicati per tipologia, anche avvalendosi di lavori già avviati in tale contesto (quali ad esempio la rete di ontologie e vocabolari controllati, fermi restando specifici framework di riferimento europei e nazionali già definiti, come nel contesto dell’Informazione Geografica) e definire indicatori di qualità per gli Open Data, riferendosi in particolare agli standard ISO esistenti per la qualità dei dati, già citati dalle Linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio pubblico;

  • mettere a disposizione, a partire dagli impegni espliciti delle

    amministrazioni anche guidati dalla domanda reale e potenziale, un numero crescente di dataset in formato aperto e di alto valore (anche in una prospettiva di genere), nonché di strumenti a supporto della loro fruizione, incluso soluzioni di data visualisation e API (Application Programming Interface – interfacce software aperte che consentono un’interazione macchina-macchina) documentate.

  • Sviluppare, a livello regionale, iniziative congiunte sugli *Open

    data* come leva fondamentale per incrementare la trasparenza e l’accountability e per favorire il riutilizzo dei dati, ed in particolare:

    • Aumentare la qualità e quantità di dati pubblicati come *Open
      Data*, attraverso la definizione di un paniere condiviso di 10 dataset utili, anche a partire da iniziative esistenti;
    • Incrementare la capacità di gestione dei dati e l’utilizzo dei
      dati del paniere definito attraverso la messa a disposizione di API;
    • Promuovere l’utilizzo degli Open Data per processi di
      accountability e di valutazione dell’impatto sulle politiche pubbliche nonché di decision-making.

    Amministrazione responsabile

    Dipartimento della funzione pubblica (PCM – DFP) – Elio Gullo

    Altre amministrazioni coinvolte

  • Agenzia per l’Italia digitale (AGID), Agenzia Nazionale per

    l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Dipartimento casa Italia (PCM –

    DCI), Dipartimento per le politiche di coesione (PCM – DPCoe - NUVAP), Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (PCM – DIPE), ISTAT, MIBAC, Team per la trasformazione digitale, Unioncamere

  • Regioni e Province autonome

  • Comune di Milano

    Referente per l’*Open Government Forum*

    Cittadini Reattivi – Rosy Battaglia

  1. Trasparenza

    Contesto e obiettivi dell’azione

    Sebbene siano stati già percorsi numerosi e importanti passi nel processo di potenziamento della capacità delle amministrazioni di rendersi trasparenti, continuano a persistere numerosi ostacoli all’attivazione di percorsi virtuosi. Molti di questi sono riconducibili a scelte operative e a limiti nella gestione di dati e informazioni da parte delle amministrazioni che, da un lato, impattano sull’accessibilità, la qualità e la tempestività dell’informazione e, dall’altro, comportano degli oneri in capo alle amministrazioni difficilmente sostenibili, soprattutto in presenza di realtà di piccole dimensioni.

    In particolare emerge da più fronti, inclusi PA ed esponenti della società civile, la necessità di procedere con interventi di semplificazione nella gestione degli obblighi informativi stabiliti dal D.Lgs. n. 33/2013. Ciò nell’ottica di agevolare l’accesso da parte di cittadini e portatori di interesse alle informazioni pubblicate nella sezione Amministrazione Trasparente dei siti web istituzionali ed al loro riutilizzo in attività di monitoraggio e confronto dell’operato pubblico ed, al contempo, di ottimizzare l’impegno della PA, spesso chiamata ad adempiere più volte e secondo modalità differenti, allo stesso obbligo informativo.

    Inoltre, dall’osservazione dei primi due anni di attuazione del FOIA, emerge la necessità di dare un maggiore impulso all’utilizzo dell’istituto dell’accesso civico generalizzato, creando meccanismi atti ad agevolarne il ricorso da parte dei cittadini e, al contempo, a renderne più efficace ed efficiente la gestione da parte delle amministrazioni.

    Impegni

    L’azione mira nel suo complesso a fornire un ulteriore impulso alla capacità delle amministrazioni di rendersi trasparenti nei confronti dei cittadini in modo efficiente attraverso il perseguimento dei seguenti macro-obiettivi:

  • elaborazione di una proposta di semplificazione degli obblighi

    informativi di cui al D.Lgs. n. 33/2013 al fine di migliorare l’accessibilità, la qualità e la tempestività dei dati e delle informazioni resi disponibili a cittadini e imprese, riducendo gli oneri in capo alle stesse amministrazioni. L’attività includerà l’individuazione e l’approfondimento delle modalità e condizioni secondo cui si potrebbe prevedere l’assolvimento dell’obbligo di pubblicità relativo a determinati ambiti informativi attraverso la sola alimentazione di banche dati centralizzate già disponibili, in via di realizzazione o opportunamente adattate;

  • realizzazione e promozione presso cittadini e amministrazioni di

    servizi web evoluti volti ad agevolare l’utilizzo del FOIA e di altre forme di accesso (quali ad esempio quello relativo alle informazioni ambientali) da parte dei cittadini e al contempo a supportare un’efficace

    gestione dell’istituto dell’accesso a dati e documenti da parte delle amministrazioni. La disponibilità in un unico punto di informazioni di rilievo sulla natura delle istanze presentante e delle modalità di trattamento – acquisite ad esempio a partire dal Registro degli Accessi FOIA – consentirà di guidare i cittadini nel processo di ricerca e acquisizione di informazioni sull’attività della PA e, al contempo, permetterà alle amministrazioni di gestire in modo sempre più rapido, efficiente ed omogeneo le richieste pervenute;

  • semplificazione delle modalità di accesso ad informazioni su temi

    chiave per i cittadini quali, ad esempio, l’ambiente e la spesa pubblica.

    Amministrazione responsabile

    Dipartimento della funzione pubblica (PCM – DFP) – Elio Gullo

    Altre amministrazioni coinvolte

  • CONSIP, INAIL, Istituto Superiore per la protezione e la ricerca

    ambientale (ISPRA)

  • Regioni e Province autonome

  • Comune di Milano, Roma Capitale **Referenti per l’*Open Government

    Forum ***Cittadinanza Attiva – Isabella Mori Fondazione Etica – Paola Caporossi

  1. Registro dei titolari effettivi

    Contesto e obiettivi dell’azione

    La lotta al riciclaggio di denaro sporco e al terrorismo internazionale sono due obiettivi che accomunano tutti i Paesi democratici del mondo. Non solo l’UE, ma anche l’OCSE (quindi i Paesi più industrializzati ad economia di mercato) hanno dettato regole destinate a rendere difficile la vita ai riciclatori ed ai terroristi. In particolare, a livello europeo l’ultima direttiva antiriciclaggio (cd. V AMLD – Anti Money Laundering Directive) ha focalizzato l’attenzione sulla trasparenza dei dati relativi alla figura del titolare effettivo. Si tratta cioè di dare pubblicità non riservata alla persona fisica beneficiaria finale dell’operazione posta in essere. Questo rappresenta un’importante evoluzione del sistema verso una trasparenza a favore del mercato (inteso sia come consumatore, impresa, sistema Paese, che vuole condurre una contrattazione in termini etici sia come amministrazione e autorità fiscale, investigativa e giudiziaria) ed al contempo a favore del professionista (incluse anche le banche, assicurazioni, professionisti autonomi, ecc.) che per legge devono individuare il titolare effettivo, prima di dare seguito all’operazione richiesta. La scelta del legislatore italiano è caduta sulla creazione di una sezione speciale del registro delle imprese. In questo registro saranno iscritti i titolari effettivi delle società di capitali, che per definizione sono iscritte nel registro imprese, nello stesso verranno inseriti anche i titolari effettivi delle persone giuridiche private (iscritte nei registri prefettizi) e dei trust.

    La grande novità è data dalla accessibilità di tale sezione da parte di tutti. Non esistono più limitazioni (come era previsto nella IV AMDL) a soggetti titolari di funzioni particolari (e.g. forze di polizia, magistratura) o di interessi (professionisti, banche), ma oggi chiunque potrà consultare la sezione del registro delle imprese, per curiosità personale, per “conoscere” il proprio contraente, perché obbligato per legge (il professionista), per motivi di indagine. È evidente che la trasparenza si sposa con la tutela del mercato e la condivisione dei dati. Unica eccezione risulta rappresentata dai titolari effettivi dei trust, per i quali la direttiva ha fissato un livello di conoscenza più tradizionale: aperto ovviamente a chi indaga e a chi deve cooperare; altrimenti la richiesta è limitata a chi dia prova di un interesse giuridicamente tutelato.

    La definizione di questo complesso sistema garantisce che il mercato sia messo nella consapevolezza di fare scelte “in scienza e coscienza”, grazie alla trasparenza offerta dalla amministrazione aperta.

    La norma definisce titolare effettivo la o le persone fisiche beneficiarie finali dell’operazione. Ai fini dell’implementazione del registro in parola la norma definisce varie categorie di potenziali titolari effettivi, secondo un criterio a scorrimento. In primo luogo tali sono definiti tali le persone fisiche possessori di quote di capitale sociale (in via diretta o mediata da società controllate, fiduciarie…) superiore al 25%; ove nessuno raggiunga tale limite si reputa titolare effettivo chi esercita il controllo della maggioranza dei voti esercitabili in assemblea ordinaria; se neanche tale ipotesi è verificata, chi ha il controllo di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante in assemblea

    ordinaria; in subordine ulteriore chi esercita un’influenza dominante, in base all’esistenza di particolari vincoli contrattuali. In assenza di tutte queste condizioni si presume (presunzione assoluta) che sia l’amministratore.

    I principali obiettivi da raggiungere riguardano principalmente:

  • caricare nella sezione i numerosi dati relativi ai titolari

    effettivi, complessi per l’eterogeneità dei presupposti (società già registrate nel registro delle imprese; persone giuridiche registrate nei registri prefettizi; trust non censiti);

  • operare un primo popolamento della sezione; il regolamento fissa un

    termine entro cui tutti i soggetti interessati dalla norma (società di capitali e cooperative, in prima battuta) iscritte al registro delle imprese, devono indicare, sulla base di apposita modulistica telematica redatta sulla base delle previsioni dell’articolo 20 del D.Lgs. 231 (sopra richiamate) devono comunicare il titolare effettivo all’ufficio. Questi dati sono caricati nella sezione del registro e costituiscono il punto di partenza dello stesso al momento t0. Da quel momento si avvia la fase “a regime” della sezione del registro delle imprese, che sarà implementata secondo quanto appresso indicato;

  • mantenere i dati contenuti nella sezione stessa, aggiornandoli ad ogni passaggio di titolarità;

  • garantire la proporzionalità dell’azione rispetto al fine (massima

    trasparenza senza gravare burocraticamente gli obbligati a ripetuti adempimenti verso l’ufficio).

    Impegni

    L’azione mira a fornire trasparenza sui titolari effettivi, ai fini antiriciclaggio e di prevenzione della corruzione. Tale azione passa per:

  • l’adozione di norme tecniche e regolamenti attuativi;

  • la realizzazione del registro e il suo aggiornamento.

    Nel rammentare che la disciplina della IV e V AMLD fonda sulla responsabilizzazione del cliente il nucleo principale della verifica del titolare effettivo, da ciò discende necessariamente che anche l’alimentazione della sezione risponda ai medesimi principi. Ciò non esclude che vi sia da parte del sistema un controllo di coerenza interno (almeno per le società) alle notizie registro delle imprese. Questo avviene in primo luogo con riferimento al numero delle risposte ottenute (in sede di popolamento) rispetto alla platea potenziale (dato noto all’ufficio); poi dalla verifica incrociata dei dati sugli assetti proprietari (il registro delle imprese almeno per le S.r.l. è in grado di conoscere i titolari aggiornati di quote superiori al 25%; più complesso per le S.p.A., dove l’elenco soci è una fotografia scattata al momento del deposito di bilancio – art. 2435 c.c. – destinata a precoce obsolescenza).

    Dall’ultimo censimento Unioncamere al 31 dicembre 2018 si ricava che in Italia il 22% delle imprese è riconducibile a donne. È un dato in leggera crescita rispetto al passato ma che deve far riflettere. Dobbiamo infatti considerare che in questa percentuale (che in termini assoluti rappresenta

  1. imprenditrici) sono ricomprese tutte le imprese italiane di qualunque

    tipologia, e settore merceologico. Nel corso dell’attuazione dell’azione saranno realizzate elaborazioni sulla presenza femminile tra i titolari effettivi del Registro.

    Ovviamente sarebbe pretenzioso ritenere che l’azione qui rappresentata sia ascrivibile ad una politica destinata al potenziamento della imprenditoria femminile. Risulterà però interessante valutare (a scadenza: al termine della fase di popolamento) un nuovo indicatore di genere che potrà apportare nuovi strumenti valutativi alle scelte di politica economica anche nel settore della parità di genere in ambito imprenditoriale.

    Amministrazione responsabile

    Ministero dello sviluppo economico (MISE) – Marco Maceroni

    Altre amministrazioni coinvolte

  • Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), Unioncamere

    Referente per l’*Open Government Forum*

    Transparency International - Italia – Davide Del Monte

  1. Supporto alla partecipazione

    Contesto e obiettivi dell’azione

    Le attività di consultazione pubblica, che siano rivolte a cittadini in generale o a categorie specifiche, possono riguardare le diverse fasi delle politiche pubbliche, dalla loro definizione all’attuazione e fino alla valutazione.

    Le attività di consultazione aiutano il decisore pubblico a prendere decisioni migliori. In particolare, sono rilevanti per:

  • aprire i processi decisionali alla partecipazione dei soggetti

    interessati, consentendo di includere le istanze di tutti i potenziali destinatari di un intervento o di una politica pubblica;

  • recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni rispetto ai processi decisionali;

  • rispondere a una domanda dei cittadini di maggiore impegno

    individuale e desiderio di intervenire in prima persona;

  • rimediare ai limiti intrinsechi dei processi decisionali

    tradizionali, che possono creare conflitti sul territorio, spesso dovuti al non coinvolgimento dei diversi attori e delle comunità locali;

  • favorire la condivisione di obiettivi e strumenti propri delle

    politiche pubbliche da parte dei cittadini.

    Il maggior ostacolo alla partecipazione risiede nel fatto che le attività di consultazione sono praticate dalle PA italiane, sia centrali che locali, sporadicamente, in maniera autonoma e con diversi livelli di qualità.

    Impegni

    L’attività di supporto alla partecipazione ha la finalità di promuovere presso le PA italiane l’uso delle consultazioni pubbliche di qualità.

    Un primo passo in questa direzione sarà dedicato ai cittadini, attraverso l’apertura di un portale dedicato che potrà diventare il punto di accesso alle consultazioni che le PA pongono in essere. In questo modo i cittadini che vogliono partecipare avranno un unico luogo in cui cercare e potranno essere avvertiti mediante un sistema di news. Il lancio del portale consentirebbe di sostenere, mediante un’apposita redazione, la diffusione delle iniziative di consultazione e il rispetto, da parte della PA, di standard di qualità nella loro realizzazione. A questo fine saranno diffuse linee guida pratiche ispirate alle migliori pratiche internazionali.

    Un’attenzione particolare sarà dedicata alle amministrazioni mediante la messa a disposizione di software open source per le consultazioni, la creazione di un help desk dedicato e mirate attività di formazione per dipendenti pubblici.

    Un ulteriore passo a livello regionale è quello di sviluppare il macro obiettivo “partecipazione”, inteso come passaggio dalla mera trasparenza alla partecipazione attiva della cittadinanza a livello locale. Si vuole rendere la disponibilità di dati ed informazioni funzionali all’informazione del cittadino, attraverso la messa a disposizione di piattaforme digitali dedicate a questo fine. In questo modo si promuove in modo formale e sostanziale la diffusione delle informazioni utili alla definizione di una opinione e alla creazione di un punto di vista che può così essere oggetto di discussione, avviando un percorso virtuoso di pratica di confronto e definizione delle scelte tra amministrazioni e cittadini.

    Amministrazione responsabile

    Dipartimento della funzione pubblica (PCM – DFP) – Stefano Pizzicannella Dipartimento per le riforme istituzionali (PCM – DRI) – Silvia Paparo

    Altre amministrazioni coinvolte

  • Ministero della salute

  • Regioni e Province autonome

  • Comune di Milano, Roma Capitale **Referente per l’*Open Government

    Forum ***Mappi-na – Ilaria Vitiello

  1. Regolamentazione dei portatori di interessi

    Contesto e obiettivi dell’azione

    Attualmente la gestione delle relazioni tra i portatori di interesse e i decisori pubblici non gode dello stesso livello di trasparenza all’interno delle amministrazioni. Questo stato di cose rende poco trasparenti e tracciabili i processi decisionali pubblici mentre, in passato, le iniziative volte a superare questa difficoltà, pur se lodevoli, hanno creato una situazione disomogenea tra le amministrazioni, non rendendo il sistema efficiente nel suo insieme e causando una complicazione sia per i portatori di interesse sia, in termini di facilità di accesso dei dati, per i cittadini. Da qui l’esigenza di creare una soluzione condivisa con l’istituzione di un Registro trasparente dei portatori di interesse, in modalità federata tra più Ministeri e con una procedura standard per la sua realizzazione. In tal modo il sistema sarebbe condiviso tra le amministrazioni aderenti, in modo che la sua adozione contribuisca a migliorare l’efficienza dell’amministrazione in questo ambito, favorisca il riuso all’interno della PA, renda trasparente la relazione tra decisori pubblici e gruppi di pressione e semplifichi la relazione con i portatori di interesse.

    Impegni

    L’azione mira a:

  • istituire un tavolo di lavoro tra le amministrazioni già coinvolte (a

    partire da PCM-DFP, MISE, MATTM, MIPAAFT) e la società civile (rappresentanti dell’Open Government Forum) attraverso cui individuare una possibile “forma” condivisa di pubblicità di un Registro dei portatori di interesse e una procedura standard per garantire l’adesione dei Ministeri allo stesso. In questo modo si risponderebbe alle esigenze di trasparenza della società civile e si coniugherebbe al contempo la soluzione individuata con gli altri impegni specifici già presi dalle amministrazioni coinvolte;

  • sottoporre la soluzione individuata all’attenzione dei vertici

    dell’amministrazione per la valutazione dei seguiti.

    Amministrazione responsabile

    Dipartimento della funzione pubblica (PCM – DFP) – Stefano Pizzicannella Ministero dello sviluppo economico (MISE) – Gilda Gallerati

    Altre amministrazioni coinvolte

  • Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del

    turismo (MIPAAFT), Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM)

  • Roma Capitale

    Referente per l’*Open Government Forum*

    Riparte il Futuro – Federico Anghelè

  1. Cultura dell’amministrazione aperta

    Contesto e obiettivi dell’azione

    I temi del Governo Aperto che l’iniziativa OGP promuove (partecipazione, trasparenza e accountability) sottendono tutti un cambiamento culturale, una trasformazione del rapporto che lega il cittadino all’amministrazione pubblica e viceversa.

    Oggi sentimenti di diffidenza, contrasto, ansia, sfiducia da una parte e autoreferenzialità, indifferenza, noncuranza dall’altra minano questo rapporto e facilitano da entrambe le parti comportamenti che diseducano il cittadino comune e creano quelle aree grigie dove proliferano situazioni di privilegio capaci di sfociare anche nell’illegalità.

    Pertanto risulta fondamentale accompagnare il Piano d’azione con un processo capillare di diffusione dei concetti del Governo Aperto, rendendo possibile il contatto diretto tra i cittadini e gli spazi dell’amministrazione dove questi principi vengono meglio rappresentati.

    Questi spazi, che siano fisici o digitali, App o servizi digitali, saranno evidenziati, comunicati, spiegati, resi noti e inseriti in una strategia complessiva di comunicazione e coinvolgimento rivolta ai cittadini, con particolare riguardo alle categorie deboli, attraverso i canali social e iniziative concrete sui territori.

    Si lavorerà sulle soluzioni già sperimentate e riconosciute anche a livello internazionale, per migliorarle, potenziarle ed ampliarne l’impatto.

    Impegni

    L’azione mira a dare ampia diffusione ai temi del Governo Aperto e a rafforzare la visibilità dei luoghi dove questa apertura è già in essere, promuovendo:

  • la realizzazione della Settimana dell’Amministrazione Aperta;

  • l’assegnazione del premio “OpenGov Champion”;

  • il restyling e potenziamento del sito open.gov.it;

  • l’inclusione nel sito open.gov.it dei canali di accesso settoriali

    alle esperienze di apertura dell’amministrazione (App, siti e servizi digitali);

  • la realizzazione di campagne istituzionali di comunicazione per

    divulgare le esperienze di apertura in corso o realizzate;

  • la sperimentazione di strategie comunicative della PA sui canali

    social sia rivolte al pubblico che rivolte alla PA stessa;

  • la realizzazione di molteplici iniziative per il coinvolgimento dei

    visitatori dei musei nazionali attraverso gli ambienti digitali.

    Amministrazione responsabile

    Dipartimento della funzione pubblica (PCM – DFP) – Marco Marrazza

    Altre amministrazioni coinvolte

  • Dipartimento per l’informazione e l’editoria (PCM – DIE), Ministero

    per i beni e le attività culturali (MIBAC)

    Referente per l’*Open Government Forum*

    FERPi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana – Raffaele Paciello

  1. Prevenzione della corruzione

    Contesto e obiettivi dell’azione

    L’azione mira a favorire la prevenzione della corruzione attraverso un adeguamento agli standard

    dell’open contracting e l’introduzione di strumenti quali i Patti di Integrità avanzati.

    Il Servizio contratti pubblici (SCP) è una piattaforma del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, realizzata in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e ITACA, in attuazione agli obblighi informativi e di pubblicità previsti dal D.Lgs. 50/2016.

    SCP è una delle banche dati nazionali elencate nell’allegato B del D.Lgs. n.97/2016 (art. 9) che modifica l’obbligo di pubblicazione previsto nella normativa sulla trasparenza D.Lgs. n.33/2013 (art. 9bis).

    In essa sono presenti dati, anche in formato aperto, afferenti pubblicità di avvisi, bandi ed esiti di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, pubblicità dei programmi biennali di acquisti di beni e servizi e dei programmi triennali dei lavori pubblici e dei relativi aggiornamenti annuali. Sono altresì presenti la rilevazione e la pubblicazione dell’elenco anagrafe delle opere incompiute di cui il Decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 13 marzo 2013, n. 42.

    I dati vengono aggiornati quotidianamente e pubblicati sulla piattaforma degli Open Data del MIT http://dati.mit.gov.it/catalog/dataset.

    Impegni

    Nel campo dei dati si propone, come primo obiettivo, con uno spirito di massima collaborazione con altre PA, valutando congiuntamente le risorse allo scopo necessarie, di standardizzare i dati e le informazioni relative ai contratti pubblici secondo il modello internazionale comune, così come definito da Open Contracting Data Standard (OCDS).

    A riguardo si rappresenta che i dati contenuti nel portale OpenCantieri del MIT sono già compatibili con lo standard internazionale OCDS per quanto riguarda “gara”, “aggiudicatario” e “contratto”. Nello specifico caso sarà necessario estendere detta standardizzazione anche alla fase esecutoria del contratto.

    Un secondo obiettivo è rendere in formato aperto i dati (non sensibili) contenuti nel nuovo Archivio Informatico delle Opere Pubbliche (AINOP), istituto con Legge n.130 del 16 novembre 2018, presso il MIT.

    AINOP è basato sulla interoperabilità delle varie Amministrazioni che detengono e gestiscono i dati riferiti ad un’Opera Pubblica e all’esecuzione dei lavori sulla stessa.

    Questo secondo obiettivo potrebbe essere attuato insieme alle Regioni ed agli Enti Locali per le infrastrutture di trasporto di relativa competenza.

    Il risultato finale sarebbe di offrire alla comunità informazioni sulle infrastrutture viarie, ferroviarie e relative agli altri modi di trasporto consultabili ed elaborabili per controllo civico e per lo sviluppo di applicazioni e servizi.

    Per quanto riguarda i Patti di Integrità avanzati, questi presentano elementi innovativi rispetto ai Patti di Integrità ordinari:

  • il ruolo dell’ente di monitoraggio, co-firmatario del Patto; esso

    vigila sul Patto di Integrità, monitora le fasi della gara d’appalto e funge da intermediario verso la società civile;

  • le fasi del monitoraggio, il quale nei Patti di Integrità avanzati

    copre l’intera procedura, dall’analisi dei bisogni fino all’esecuzione dei lavori/prestazione dei servizi.

    Amministrazione responsabile

  • Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) – Mario Nobile

  • Università di Messina - Giovanni Moschella

  • Regione siciliana - Francesca Chinnici

  • Comune di Palermo – Giuseppe Mazzarella

    Altre amministrazioni coinvolte

    Agenzia per la coesione territoriale, Agenzia del demanio, Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (PCM – DIPE), CONSIP, Ministero dell’economia e delle finanze (MEF)

    Referente per l’*Open Government Forum*

    FONDACA – Fondazione per la cittadinanza attiva – Emma Amiconi

  1. Semplificazione, *performance* e pari opportunità

    Contesto e obiettivi dell’azione

    Le amministrazioni registrano un’eccessiva onerosità degli adempimenti in materia di performance con la produzione di un elevato numero di documenti in una logica di adempimento, che non aiuta né in termini gestionali né in termini decisionali. Si avverte anche l’esigenza di semplificare i linguaggi tecnici e gli strumenti operativi. La transizione al digitale dei piani della performance in un’ottica di semplificazione amministrativa rappresenta un percorso per migliorare la capacità delle organizzazioni pubbliche, nonché le forme e le modalità con cui si esprimono.

    Inoltre, gli utenti lamentano la scarsa omogeneità nella rappresentazione degli impatti esterni che l’amministrazione intende raggiungere e la conseguente necessità di maggiore chiarezza nella esplicitazione degli obiettivi strategici, spesso collegati solo alle risorse finanziarie impiegate.

    Si rende necessario pertanto lavorare sulla confrontabilità della performance organizzativa delle amministrazioni attraverso l’individuazione di indicatori comuni che permettono di misurare l’andamento di una organizzazione nei suoi più svariati aspetti. Per “indicatori comuni” si intende quel set di misure selezionate utili a misurare l’andamento gestionale di un’amministrazione per quanto riguarda non tanto le attività tipiche di missione ma le funzioni di supporto che sono comuni a tutte le organizzazioni (quali ad esempio la gestione degli acquisti, la gestione del personale, la comunicazione, la trasparenza, ecc.).

    Particolare rilevanza assume la misura dell’andamento gestionale relativa alle funzioni di digitalizzazione, anche per l’aspetto strategico correlato alla capacità di un’amministrazione di saper innovare i propri processi in accordo agli indirizzi e alle linee di azione dettate dal Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione. Peraltro, proprio in considerazione delle importanti funzioni in capo al Responsabile della transizione al digitale (RTD) di ogni amministrazione, la definizione di “indicatori comuni” che possano misurare la capacità di saper innovare costituisce un fondamentale supporto anche per agevolare i suoi compiti costituendo delle significative leve organizzative e motivazionali per accentuare il management commitment.

    Data la complessità della lettura sistematica dei documenti accessibili e disponibili agli utenti finali, si avverte la necessità di una maggiore trasparenza ed oggettività nella rendicontazione dei risultati raggiunti dalle amministrazioni secondo un’ottica di accountability orientata al coinvolgimento e alla centralità del cittadino e delle imprese, la cui soddisfazione è il vero motore dei processi di miglioramento e innovazione.

    Va inoltre sottolineato come leva fondamentale per migliorare l’efficienza delle amministrazioni e la loro capacità di erogare servizi idonei a soddisfare i bisogni dei cittadini, sia la valorizzazione del capitale umano presente in ciascuna organizzazione.

    La promozione delle pari opportunità come dimensione trasversale di performance organizzativa spinge verso un’amministrazione pubblica “inclusiva” che, anche grazie alla sua capacità di assicurare al proprio interno pari opportunità e assenza di discriminazioni legate, ad esempio, al genere o a situazioni personali di svantaggio come nel caso dei lavoratori appartenenti alle categorie protette, è in grado di erogare servizi migliori ai cittadini.

    A tal fine appare utile aggiornare gli indirizzi forniti alle amministrazioni in materia anche in ottica di semplificazione.

    Impegni

    L’azione mira a fornire impulso ai processi di pianificazione e controllo delle pubbliche amministrazioni attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • previsione di regimi semplificati per la gestione del ciclo della

    performance diversificati a seconda della tipologia e dimensione dell’amministrazione. Introduzione di format digitali per la semplificazione degli adempimenti connessi al ciclo della performance;

  • condivisione di indicatori comuni di performance che favoriscono la

    comparabilità in tema di gestione delle risorse umane, digitalizzazione, approvvigionamenti e trasparenza;

  • elaborazione di Linee Guida che possano indirizzare le

    amministrazioni su come migliorare la partecipazione dei cittadini al ciclo della performance;

  • definizione di un modello che mediante un approccio top-down intende

    valutare in modo sistematico e strutturato i progetti di trasformazione digitale di una PA, rendendoli misurabili e confrontabili con le iniziative di innovazione di amministrazioni omologhe attraverso il ricorso a metodologie e tecniche di management aziendale; tale modello terrà conto delle recenti modifiche normative che hanno rafforzato il principio della partecipazione degli utenti esterni ed interni e, più in generale, dei cittadini al processo di misurazione della performance organizzativa, richiedendo alle amministrazioni di adottare sistemi di rilevazione del grado di soddisfazione e di sviluppare le più ampie forme di partecipazione;

  • elaborazione di una direttiva in materia di collocamento obbligatorio

    delle categorie protette in ottica di semplificazione degli indirizzi e relativi adempimenti;

  • elaborazione di una direttiva sulle pari opportunità e aggiornamento

    direttiva sui Comitati Unici di Garanzia, in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità.

    Amministrazione responsabile

    Dipartimento della funzione pubblica (PCM – DFP) – Alessandra Barberi

    Altre amministrazioni coinvolte

  • Agenzia per l’Italia digitale (AGID), amministrazioni che partecipano

    ai Laboratori sperimentali con l’Ufficio valutazione della performance (UVP) del Dipartimento della funzione pubblica, Dipartimento per le pari opportunità (PCM – DPO)

    Referente per l’*Open Government Forum*

    FONDACA – Fondazione per la cittadinanza attiva – Emma Amiconi

  1. Servizi digitali

    Contesto e obiettivi dell’azione

    La tecnologia digitale sta gradualmente trasformando i processi organizzativi delle PA e, conseguentemente, le modalità di erogazione dei loro servizi online. Questa trasformazione richiede un forte supporto governativo centrale e un adeguato coinvolgimento di una comunità attiva, professionale e della società civile in generale, funzionale al miglioramento dei processi che portano all’erogazione dei servizi digitali della pubblica amministrazione.

    La transizione digitale delle pubbliche amministrazioni italiane è frutto di un percorso lungo, e come per tutti i processi di profonda riforma richiede iniziative che abbiano un forte impatto sia sui processi della PA sia sulla consapevolezza da parte di cittadini e imprese.

    La digitalizzazione esiste solo quando semplifica, unisce e migliora la vita di chi si sente davvero parte di un processo di rinnovamento.

    La reingegnerizzazione dei processi rappresenta il primo obiettivo di una digitalizzazione che metta i cittadini e le imprese realmente al centro.

    Il principio “once only” (il cittadino non può essere veicolo di dati per pubbliche amministrazioni incapaci di dialogare tra di loro) deve diventare la bussola che ogni giorno orienta un percorso più umano della digitalizzazione, quello del buon senso, della soddisfazione e della reale efficacia dei servizi ai quali lavoriamo.

    Impegni

    L’azione intende incidere su tre leve principali:

  • diffusione dei servizi digitali, anche attraverso il Responsabile per

    la transizione al digitale, promuovendo la diffusione di iniziative, processi e piattaforme che abilitino e semplifichino il rapporto di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione centrale e locale;

  • azioni volte alla valorizzazione, attraverso iniziative e soluzioni

    derivanti da tecnologie emergenti, che apportino un beneficio reale alla collettività (es. trusted chain, trasparenza nelle interazioni col cittadino, …);

  • promozione dei servizi pubblici digitali avviando iniziative di

    sensibilizzazione delle PA, anche in collaborazione con il Dipartimento per l’editoria, volte alla promozione dei servizi digitali e alla diffusione della conoscenza da parte di cittadini e imprese.

    Amministrazione responsabile

    Agenzia per l’Italia digitale (AGID) – Daniela Intravaia

    Altre amministrazioni coinvolte

  • Agenzia delle dogane e dei monopoli, CONSIP, Dipartimento per le politiche europee (PCM

    – DPE), Direzione generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore (DGSINFS – MIUR), INPS, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI), Ministero della difesa, Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), Unioncamere

  • Regione Puglia

  • Roma Capitale

    Referente per l’*Open Government Forum*

    Università di Salerno – Daniela Vellutino

  1. Cittadinanza e competenze digitali

    Contesto e obiettivi dell’azione

    Come dimostrano i recenti dati (DESI - Digital Economy & Social Index 2019) il basso livello di competenze digitali è una criticità che contraddistingue l’Italia nel suo complesso ed è ampiamente riconosciuto tra le principali cause del ritardo maturato nel processo di trasformazione digitale della pubblica amministrazione.

    Inoltre, sempre secondo il DESI, l’Italia ha particolare bisogno di iniziative strategiche sul tema delle competenze digitali dedicate ai diversi settori della popolazione, quali, tra gli altri, gli anziani, le persone inattive e gli stessi giovani, che raramente sono destinatari di iniziative mirate rispetto agli specifici fabbisogni di ciascuno di essi. Allo stesso tempo è sempre più diffusa, tra le imprese, l’esigenza di semplificazione nei rapporti con la PA e nella fruizione dei servizi e degli adempimenti legati a questo rapporto.

    Al fine di indirizzare opportunamente le sfide che derivano da una realtà sociale ed economica sempre più orientata al digitale è, pertanto, necessario attivare un sistema sinergico di interventi sul tema delle competenze digitali, variamente rivolti sia ai cittadini, sia alle imprese che ai dipendenti pubblici. Tali interventi si muovono su almeno quattro diversi ambiti di competenze:

  • le competenze digitali di base, necessarie a tutti i cittadini per

    agire in modo consapevole in un contesto, sociale e lavorativo, sempre più digitale, di cui DigComp 2.1 rappresenta il principale framework di riferimento condiviso a livello europeo;

  • le competenze specialistiche alla base del miglioramento della

    produttività e della competitività del sistema imprenditoriale in una economia sempre più orientata alla conoscenza e all’informazione, oltre che ad una efficace gestione dei servizi pubblici;

  • le competenze digitali specifiche di un dato contesto di lavoro

    (definite recentemente dall’OCSE “Digital Complementary Skills”) che, nel caso della PA, è caratterizzato dalla presenza di processi operativi e soluzioni tecnologiche del tutto peculiari e disciplinati da norme (prima fra tutte il D.Lgs. n. 82/2005, Codice dell’amministrazione digitale);

  • le competenze digitali di management ed e-leadership, che si

    esprimono nella capacità di cogliere le opportunità, i benefici e le sfide implicate dalla trasformazione digitale e, quindi, di promuovere e guidare il cambiamento.

    Alla scarsa diffusione delle competenze digitali si aggiunge una scarsa consapevolezza dei diritti di cittadinanza digitale. L’evoluzione tecnologica e le conseguenti richieste di servizi digitali da parte del cittadino e delle imprese portano la necessità di promuovere strumenti e iniziative per la diffusione della cittadinanza digitale. In tal senso, è importante attivare strumenti e iniziative volti a

    diffondere la consapevolezza tra i cittadini rispetto ai diritti legati alla cittadinanza digitale e al valore aggiunto apportato dai servizi digitali; in particolare:

  • sostenere l’attuazione della cittadinanza digitale nella tutela del

    suo diritto/dovere: diritto del cittadino digitale alla fruizione dei servizi; dovere del cittadino ad adeguarsi alle modalità richieste dall’e-Government per poter esercitare il suo diritto;

  • abilitare la società civile a comprendere e conoscere i progetti di

    trasformazione digitale delle amministrazioni sia coinvolgendo i giovani in progetti digitali sia promuovendo una piattaforma loro dedicata.

    Impegni

    Obiettivo della presente azione è la realizzazione delle seguenti attività in materia di Cittadinanza digitale:

  • predisporre una Guida per i cittadini che illustri i principali

    diritti digitali contenuti nel Codice dell’amministrazione digitale (CAD) che regolano e semplificano il rapporto dei cittadini e delle imprese nei confronti della PA;

  • realizzazione di un “Portale Giovani” per promuovere l’attivazione

    dei giovani dai 14 ai 35 anni e la loro maggiore e più agevole inclusione nel tessuto economico e sociale del Paese.

  • definizione di un progetto di alternanza scuola-lavoro articolato su

    tre anni per l’educazione alla cittadinanza digitale: dalla consapevolezza dei diritti alle tutele previdenziali e assistenziali garantite dall’Inps all’impegno per l’alfabetizzazione all’uso dei servizi online.

  • a livello regionale, aumentare il numero di punti di accesso libero e

    gratuito alla rete Internet in banda ultra larga, aumentare la quantità e gamma delle competenze digitali disponibili, aumentare il numero di luoghi in cui sia possibile praticare forme di co-progettazione e co- valutazione di servizi pubblici (innovation labs, open lab, ecc).

    In merito, invece al tema delle competenze digitali, obiettivo della presente azione è la realizzazione delle seguenti attività, in linea con i diversi ambiti di competenza delineati:

  • promozione di iniziative a supporto della diffusione delle competenze

    digitali per i cittadini e anche con azioni in ottica di genere;

  • produzione di servizi e contenuti digitali in amministrazione diretta

    nelle biblioteche pubbliche;

  • lancio di una piattaforma web based per l’autoverifica delle

    conoscenze e capacità richieste ad un dipendente pubblico per operare in una PA sempre più digitale (Digital complementary skills) e l’indirizzamento verso percorsi formativi personalizzati. La piattaforma sarà messa a

    disposizione di tutte le amministrazioni e i dipendenti della PA dopo una prima fase di sperimentazione che coinvolgerà alcune amministrazioni di grandi dimensioni, tra cui Roma Capitale e l’INPS, interessate all’utilizzo del sistema di autoverifica delle competenze digitali a supporto della definizione di piani di formazione interna;

  • attivazione per la definizione di una norma tecnica di riferimento

    con i requisiti generali per il manager dell’innovazione digitale e propedeutica ad attività di armonizzazione e altre attività, quali ad esempio formazione e certificazione delle competenze digitali nell’impresa.

    Amministrazione responsabile

    Agenzia per l’Italia digitale (AGID) – Daniela Intravaia Dipartimento della funzione pubblica (PCM – DFP) – Elio Gullo Altre amministrazioni coinvolte

  • Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale

    (PCM-DGSCN), INPS, INAIL, Ministero per i beni e le attività culturali (MIBAC), Unioncamere

  • Regioni e Province autonome

  • Roma Capitale

    Referente per l’*Open Government Forum*

    Università di Salerno – Daniela Vellutino

image1

  1. Dati aperti
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
PCM-DFP, AGID
Definizione di un documento descrittivo del razionale alla base della scelta di una licenza nazionale o, laddove utile e applicabile, di licenze diversificate per categorie omogenee di dati, finalizzato a rappresentare un input per l’aggiornamento delle Linee guida per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico (art. 71 D.Lgs. 82/2005 CAD), tenendo conto della necessità di garantire a tutti l’accesso a dati e informazioni. In particolare verranno realizzate le seguenti attività:
  1. costituzione di un tavolo di lavoro che coinvolge amministrazioni e stakeholder direttamente interessati e/o invitati a partecipare (incluso esperti di dominio, membri dell’OGP Forum, imprese e altre organizzazioni attive sul tema degli Open Data)e creazione di un canale di discussione su forum.italia. Ciò al fine di assicurare la massima partecipazione alla realizzazione del documento.
  2. Pubblicazione del documento sulle licenze.

06/2019

10/2019

AGID
  1. Definizione, attraverso la creazione di un tavolo di lavoro che coinvolge anche amministrazioni locali e centrali, di un documento sui criteri di valutazione della qualità degli Open Data che saranno anche utilizzati nel monitoraggio degli Open Dataset.
  2. Definizione di un documento descrittivo di metodologie e strumenti per la rilevazione della qualità dei dataset, anche facendo riferimento agli standard ISO definiti in materia.
  3. Sperimentazione del sistema di rilevazione della qualità dei dataset su almeno 2 amministrazioni individuate all’interno del tavolo a partire dalle manifestazioni di interesse pervenute.
  4. Acquisizione della disponibilità da parte delle amministrazioni ad avviare i lavori sulla pubblicazione di Open Dataset che rispettino i criteri di qualità definiti nell’ambito del Tavolo di lavoro.
  5. Pubblicazione degli Open Dataset.

12/2019

03/2020

12/2020

09/2019

Tempi definiti negli impegni assunti da ciascuna amministrazi one

AGID, Team

digitale

  1. Acquisizione degli impegni per la pubblicazione di Open Dataset che si intendono proporre come dataset di elevato valore.

  2. Pubblicazione degli Open Dataset di elevato valore.

    Definizione, sulla base di esperienze virtuose già avviate soprattutto a livello regionale e/o comunale, di standard comuni dei dati aperti, ove non già definiti a livello europeo e/o nazionale, per almeno 2 tipologie, attraverso la creazione di un gruppo di lavoro che riunisce amministrazioni esperte di dominio (anche in base alle rispettive titolarità sui diversi tipi di dati)e i fornitori di applicazioni gestionali a supporto di quest’ultime. In particolare sono previste le seguenti attività:

  1. pubblicazione, su developers.italia, di rilasci incrementali di versioni dei modelli dei dati (approccio agile).
  2. Pubblicazione della versione consolidata delle specifiche secondo il percorso previsto dall’art. 71 del CAD.

06/2020

Tempi definiti negli impegni assunti da ciascuna amministrazi one

Da 06/2019 a 04/2020

04/2020

ISTAT
Con riferimento al sito “Mappa dei rischi dei comuni italiani”:
  1. aggiornamento annuale dei dati relativi a: densità abitativa, popolazione residente a fine anno, distribuzione popolazione residente per età (in quartili), famiglie residenti, indice di esposizione demografica, indice di dipendenza strutturale, litoraneità, quota di popolazione con età superiore a 80, superficie totale dei comuni (in kmq), variazione percentuale popolazione residente (dal 2011 per ogni anno), indice di vecchiaia.

  2. Messa a punto e rilascio di strumenti di analisi open

    (anche su base territoriale e georiferita).

  1. Miglioramento dell’interoperabilità della piattaforma (tramite il rilascio di ontologie, di Open Data e/o di Linked Open Data).

Aggiornamen to entro il 31 maggio di ciascun anno del Piano

05/2020

05/2021

MIBAC
  1. Pubblicazione sulla nuova piattaforma di Biblioteche e Istituti culturali in fase di progettazione dei dati del Servizio Bibliotecario Nazionale in Linked Open Data (LOD).
  2. Messa a punto sulla nuova piattaforma di Biblioteche e Istituti culturali in fase di progettazione di strumenti di visualizzazione avanzata dei dati del SBN, comprensivi di viewer a grafi e mappe interattive.

05/2021

05/2021

PCM - DCI 1.17 Pubblicazione degli Open Dataset relativi all’Archivio Nazionale Fabbricati. Tempi definiti negli impegni (*)
    (*) L’azione proposta è subordinata ad una norma che istituisca l’Archivio Nazionale Fabbricati e individui le relative dotazioni finanziarie.
PCM - DIPE
Qualità dei dati: attivazione di un percorso condiviso per consolidamento degli standard comuni riguardanti le classificazioni dei progetti d’investimento pubblico (vocabolari comuni) adottate dal Sistema Codice Unico di Progetto e il portate *OpenCUP*. L’aggiornamento delle classificazioni è funzionale al miglioramento della qualità dei dati all’interno dei portali Open Data sulle politiche di sviluppo (Es. OpenCoesione, OpenCantieri, Registro Nazionale degli Aiuti, OpenBDAP). Gli obiettivi principali riguardano:
  1. rilascio documenti sull’evoluzione degli aggiornamenti.

  2. Pubblicazione delle nuove tabelle di classificazione.

    Sensibilizzazione sul tema dei dati aperti e promozione dell’uso degli Open Data.

  1. Promozione del tema degli Open Data attraverso l’adozione di azioni di comunicazione volte ad incentivare la realizzazione di incontri pubblici, anche sotto forma di hackaton, contest o concorsi, per il coinvolgimento e la partecipazione attiva degli stakeholder lato “domanda”, con particolare riferimento al mondo accademico e scolastico - personale docente e studenti - per stimolare la proposta di soluzioni innovative o applicazioni pratiche dei dati.

12/2019

06/2020

03/2021

PCM - DPCoe

  • NUVAP
  1. Linked Open Data sugli investimenti pubblici.
  2. OpenCoesione EU corner: accesso facilitato e pieno riutilizzo dell’offerta di Open Data disponibile a livello europeo con metadatazione comparativa. Successiva pubblicazione su *www.opencoesione.gov.it*.
  3. Extra data sui progetti finanziati dalle politiche di coesione per valorizzare patrimoni integrativi di Open Data e/o materiali multimediali dando piena evidenza delle politiche di genere perseguite con l’obiettivo di sostenere la piena parità e di offrire opportunità per combattere discriminazioni e violenze. Successiva pubblicazione di almeno due focus territoriali e tematici su *www.opencoesione.gov.it*.
  4. Open Data Education on Cohesion (ODE on Cohesion): attivazione del percorso didattico “A Scuola di

12/2020

07/2019

12/2019

12/2020

  OpenCoesione” a livello internazionale e sperimentazione in almeno 3 Stati Membri con coinvolgimento di 5-7 scuole.  

PCM - DPCoe

  • NUVAP, ANBSC
  1. Realizzazione di un sistema di monitoraggio integrato a favore di un portale Open Data sui beni confiscati.

    Monitoraggio degli investimenti dedicati alla valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati e costruzione di statistiche sulla base degli obiettivi seguenti.

  1. Introduzione di un tag beni confiscati nel Sistema Indice CUP.

  2. Integrazione Protocollo di colloquio IGRUE con dati identificativi dei beni confiscati nel Sistema di monitoraggio unitario delle politiche di coesione.

  3. Integrazione con dati detenuti dai soggetti erogatori di incentivi alle aziende sequestrate e confiscate.

  4. Inserimento nel Sistema Statistico Nazionale di statistiche su beni confiscati.

  5. Pubblicazione in Open Data su www.opencoesione.gov.it di focus su progetti e soggetti finanziati dalle politiche di coesione per la valorizzazione dei beni confiscati.

    Mappatura, valutazione e racconto di esperienze di riutilizzo di beni confiscati con particolare attenzione a pratiche volte a garantire inclusione di soggetti svantaggiati e a favorire politiche di gender equality. Attivazione di laboratori di cittadinanza monitorante e co-progettazione territoriale sulla base dei seguenti obiettivi.

  1. Attivazione di laboratori di raccolta di wikidata e vigilanza civica sulla messa online di dataset istituzionali.
  2. Realizzazione e pubblicazione di almeno tre reportage descrittivi di casi esemplari di riutilizzo di beni confiscati con dettagli sull’oggetto del riuso con particolare riferimento a servizi rivolti soggetti svantaggiati e a donne anche vittime di mafia e/o gestiti interamente da donne o a guida femminile con personale misto.
  3. Attivazione di almeno due laboratori di co-progettazione territoriale.

12/2020

12/2019

06/2020

06/2020

06/2020

12/2019

12/2019

12/2020

12/2020

Unioncamere 1.34 Pubblicazione di dataset del Sistema Camerale sul portale camcom.gov.it (*) e rilevazione traffico utenti e download dati, con la finalità di incrementare il numero di dati a disposizione delle imprese, con una focalizzazione su specifiche tematiche (mercati esteri, imprenditoria femminile, green economy, turismo, ecc.). L’obiettivo di Unioncamere è quello di coinvolgere la rete delle Camere di commercio per l’acquisizione di dati originali e/o di dati forniti da partner istituzionali e, soprattutto, di sensibilizzare le imprese all’utilizzo di dati 06/2020
 

aperti, anche attraverso azioni di promozione sui canali di Unioncamere e momenti di confronto (webinar e seminari).

I dati sono forniti prevalentemente in formato .CSV per semplificare le modalità di adozione delle informazioni da parte delle imprese e prevedono una rappresentazione visiva della classificazione (tipologia di dataset).

(*) Sezione open government - http://www.camcom.gov.it/P42A0C0S198/Open- Government.htm

 
Regioni e Province autonome
Al fine di accelerare uno sviluppo coordinato dell’Open Data le Regioni, in raccordo con le azioni nazionali di AGID e del Team digitale, si impegnano nei seguenti punti.
  1. Definire un paniere di dataset contenente un elenco di dati utili tra le competenze di maggior rilevanza. Esporre 5/10 dataset utili.
  2. Attivare un processo partecipato di definizione di tracciati standard dei dataset del paniere, con l’obiettivo di migliorare il livello di qualità degli stessi, favorire la completezza delle informazioni, permettere il confronto tra i dati di enti diversi, facilitare la fruibilità dei dati.
  3. Stabilire una serie di indicatori per valutare l’utilizzo dei dati indicati dal paniere da parte di soggetti esterni, soprattutto attraverso l’interrogazione via API. Esporre dati su utilizzo di 5/10 API relative ai dataset utili.
  4. Promuovere l’utilizzo degli Open Data per il decision- making attraverso buone pratiche (bot, data visualisation, ecc.).

12/2019

06/2020

12/2020

Comune di Milano
  1. Lancio del servizio di Linked Open Data e incremento significativo del patrimonio informativo per numero e ambiti.
  2. Rendicontazione delle politiche di mandato attraverso dati aperti e visualizzazioni.
  3. Avvio di Open Data Lab, in collaborazione con le università milanesi per la diffusione della cultura e dell’utilizzo dei del dati.

06/2019

06/2020

06/2019

  1. Trasparenza
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
PCM-DFP
  1. Realizzazione e promozione di una procedura guidata (wizard) che mira ad agevolare il richiedente nella corretta individuazione sia della tipologia di accesso rispondente al suo interesse, sia dell’amministrazione destinataria della richiesta.

  2. Realizzazione di un sistema di monitoraggio centralizzato delle istanze FOIA e del relativo esito alimentato dalle amministrazioni che adotteranno il format di registro messo a disposizione dal DFP.

    Costituzione di un gruppo di lavoro, composto da referenti per ciascuna delle amministrazioni coinvolte ed aperto alla partecipazione di rappresentanti della società civile interessati, volto ad indirizzare le seguenti attività di dettaglio.

  1. Individuazione di un sottoinsieme di obblighi informativi ad alto valore per i cittadini i cui contenuti sono presenti almeno in parte in banche dati centralizzate e verifica del grado di corrispondenza con il dettato del D.Lgs. n. 33/2013.
  2. Predisposizione di un documento di proposta di interventi di semplificazione relativamente alla consultazione della sezione Amministrazione Trasparente, coerente con le banche dati individuate, eventualmente prevedendo interventi normativi.

09/2020

06/2020

02/2020

06/2020

CONSIP

“Mappe georeferenziate della spesa PA”.

Realizzazione di una applicazione web che, attraverso l’utilizzo di mappe geografiche interattive, consentirà a cittadini, imprese e amministrazioni di consultare dati ed indicatori relativi agli acquisti effettuati utilizzando gli strumenti del Programma di Razionalizzazione degli acquisti (Mercato Elettronico, Convenzioni, Accordi quadro e Sistema Dinamico), gestito da CONSIP per conto del Ministero dell’Economia e Finanze. L’applicazione sarà accessibile *www.consip.it* e *www.acquistinretepa.it*.

Il piano progettuale prevede 2 step principali di rilasci.

  1. Fase I, si realizzeranno due mappe geografiche con focus sull’operato delle Amministrazioni (navigabili per area geografica, strumento di acquisto, settori merceologici).
  2. Fase II, si realizzerà una ulteriore mappa geografica con focus sull’operato dei Fornitori (navigabili per area geografica, strumento di acquisto, settori merceologici).

05/2019

03/2020

INAIL 2.7 Realizzazione del sistema di gestione informatizzata delle istanze di accesso documentale, civico e civico 06/2019
  generalizzato dalla fase dell’acquisizione dell’istanza a quella della registrazione dell’esito del relativo procedimento. Il sistema, che consente anche l’aggiornamento automatizzato del Registro unico degli accessi sul portale istituzionale dell’Ente e la possibilità di esportare i dati presenti nella tabella dei risultati in formato pdf per il cittadino e in formato Excel per l’operatore abilitato, sarà rilasciato presso tutte le sedi dell’istituto.  
ISPRA

Realizzazione di un portale web utile a far fronte alle richieste e alle aspettative dell’utenza del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) in materia di accessibilità a dati, documenti e informazioni detenute, in un’ottica di sistema integrato tra ISPRA ed ARPA/APPA regionali e provinciali.

Attraverso il portale si realizzeranno i seguenti punti.

  1. Una lettura ed una applicazione della normativa in materia di trasparenza ex D.Lgs. 33/2013 integrata con quella in materia di accesso agli atti di cui alla L.241/90, tenendo conto delle specificità proprie del diritto di accesso in materia ambientale già regolamentato dal D.Lgs. 195/2005, da cui scaturirà la pubblicazione delle necessarie informazioni all’utenza per orientarla ad un corretto utilizzo dei diritti attribuiti dalla legge in materia.
  2. L’offerta all’utenza di un collettore unico nazionale delle richieste di atti ed informazioni ambientali indirizzate agli enti del SNPA - attraverso anche la predisposizione di un form online unico – che facilita l’inoltro ai singoli URP mediante link di collegamento.
  3. La realizzazione di un registro degli accessi per ciascun singolo ente e di seguito unico per il SNPA.
  4. Una omogeneità di trattamento e risposta circa le richieste di accesso e informazioni provenienti dall’utenza attraverso la definizione di modalità operative che garantiscano un’uniforme interpretazione della materia e la sua concreta modalità applicativa e che possano fungere da stimolo all’emanazione di linee guida di settore e, in particolare, alla predisposizione di linee guida comuni al SNPA.

06/2019

10/2019

01/2020

06/2020

Comune di Milano
  1. Aggiornamento e revisione dei regolamenti di trasparenza e partecipazione in conformità con le sperimentazioni e le novità apportate dai processi di digitalizzazione.
  2. Sperimentazione dell’utilizzo del format di Registro messo a punto dal DFP.
  3. Sperimentazione di una soluzione avanzata integrata al portale istituzionale per la consultazione dell’Albo Pretorio e dei contenuti istituzionali con strumenti evoluti di ricerca e di analisi relazionale.

12/2020

12/2020

06/2019

  2.15 Lancio dell’app Milan@Work in partnership con il Politecnico di Milano per la visualizzazione dei dati sulle pratiche edilizie e dei lavori stradali. 01/2020
Roma Capitale
  1. Attuazione del Regolamento unico sugli accessi approvato da Roma Capitale.
  2. Sperimentazione dell’utilizzo del format di Registro messo a punto dal DFP.

09/2019

12/2019

12/2020

  1. Registro dei titolari effettivi
PA referente Cosa faremo? Quando scade?

MISE, MEF,

Unioncamere

  1. Recepimento delle novità introdotte dalla V AMDL.
  2. Regolamento attuativo dell’attuale art. 21 del D.Lgs. 231 del 2007.
  3. Regole tecniche per l’alimentazione della sezione.
  4. Implementazione prima fase popolamento sezione. Caricamento nella sezione dei titolari effettivi dei titolari delle società iscritte.
  5. Elaborazioni sulla presenza femminile tra i titolari effettivi del Registro.

06/2019

12/2019

06/2020

12/2020

06/2021

  1. Supporto alla partecipazione
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
PCM – DFP, PCM – DRI
  1. Consultazione pubblica sulla “Guida operativa per le consultazioni pubbliche” nella PA.
  2. Lancio del portale della partecipazione pubblica attraverso: la raccolta delle consultazioni pubbliche; la messa in rete con i portali regionali; la pubblicazione di OD; la realizzazione di servizi avanzati (registrazione, alert, ecc.).
  3. Completamento della diffusione della “guida operativa per le consultazioni pubbliche” nella PA e rodaggio attraverso l’applicazione delle linee guida a specifici processi consultivi.
  4. Messa a regime della piattaforma per le consultazioni pubbliche della PA centrale che metta a disposizione risorse hw, sw e di know-how per sostenere le PA che vogliono realizzare processi consultivi in accordo con le linee guida operative.

06/2019

06/2019

06/2021

06/2021

Ministero della salute 4.5 Realizzazione sul sito del Ministero di una piattaforma definita “AGENDA 2030: Sustainability in Health: knowledge junction”, nella quale siano raccolte e fruibili tutte le iniziative intraprese dalle diverse amministrazioni coinvolte nell’ambito “sviluppo sostenibile e salute”. In questo spazio web sarà possibile visualizzare tutte le diverse tipologie di materiale/iniziative relative alle interazioni fra sviluppo sostenibile e salute prodotte sia a livello locale sia a livello nazionale come previsto dall’Agenda 2030 ONU e i suoi relativi Sustainable Development Goals. 06/2021
Regioni e Province autonome
Al fine di accelerare uno sviluppo coordinato della Partecipazione le Regioni si impegnano nei seguenti punti.
  1. Consultazione e coinvolgimento tramite l’attivazione di una piattaforma di partecipazione.
  2. Definizione di politiche proattive e pubblicazione di bandi per sostenere percorsi di partecipazione. Promozione di una Legge Regionale in materia.

12/2020

12/2020

Comune di Milano
Realizzazione di una nuova piattaforma partecipativa open source modulare per gestire gli istituti partecipativi previsti dai regolamenti, attraverso i seguenti punti.
  1. Mappatura delle soluzioni e dei bisogni.
  2. Tavolo di studio in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano.

06/2019

12/2019

 
  1. Selezione, personalizzazione e messa online della piattaforma.
  2. Sviluppo e lancio della piattaforma digitale per la consultazione e la raccolta delle osservazioni e l’editing online del PGT e delle mappe con tool di disegno integrato al geoportale e l’autenticazione SPID.
  3. Riorganizzazione degli albi delle associazioni e della cittadinanza attiva in un unico strumento digitale per consultare, conoscere e registrare le realtà organizzate presenti sul territorio.

12/2020

06/2019

01/2020

Roma Capitale
  1. Definizione di un regolamento per specificare anche i nuovi istituti di partecipazione previsti dallo Statuto.
  2. Messa a sistema degli istituti di partecipazione secondo il regolamento definito, con il nuovo Portale Istituzionale e con piattaforme dedicate.
  3. Sperimentazione del voto elettronico utilizzando la tecnologia blockchain.

12/2019

12/2020

06/2021

  1. Regolamentazione dei portatori di interessi
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
MISE, PCM – DFP, MATTM, MIPAAFT
  1. Istituzione di un Tavolo di lavoro congiunto amministrazioni - società civile per l’individuazione di una soluzione condivisa per la regolamentazione dei rapporti tra portatori di interessi e vertici dei Ministeri.
  2. Individuazione di una procedura condivisa per garantire l’adesione dei Ministeri al Registro Trasparenza, comprendente, tra l’altro, l’iter di abilitazione, le aree di interesse specifiche di ogni amministrazione, il codice di comportamento, le linee guida sul funzionamento e la gestione del Registro, le modalità di pubblicazione degli incontri delle agende dei decisori.
  3. Presentazione della soluzione individuata ai vertici dell’amministrazione.
  4. Sperimentazione della soluzione individuata.

06/2019

12/2019

03/2020

Dal 06/2020 al 06/2021

Roma Capitale
  1. Attuazione di una gestione trasparente delle relazioni con i rappresentanti di interesse attraverso una normazione regolamentare.
  2. Realizzazione di un registro associato all’adozione di Agende Aperte da parte dei componenti degli organi politici.
  3. Sperimentazione e implementazione di meccanismi di comunicazione sistematica con i rappresentanti di interesse e la definizione di regole di relazione, in modo da porre le basi per una regolamentazione nazionale.

12/2019

12/2020

06/2021

  1. Cultura dell’amministrazione aperta
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
PCM - DFP
  1. Realizzazione della Settimana dell’Amministrazione Aperta, con un’attenzione particolare alla pubblicizzazione della stessa e all’apertura a un pubblico più vasto. Edizioni 2020, 2021. In concomitanza con la GOW di OGP.
  2. Assegnazione del premio “OpenGov Champion”. Edizioni 2020 e 2021.
  3. Restyling e potenziamento del sito open.gov.it.
  4. Affiancamento di 3 amministrazioni in via sperimentale affinché sviluppino strategie di comunicazione sui social e acquisiscano una piena maturità nell’utilizzo delle piattaforme. Gli obiettivi riguardano principalmente la definizione di Social media strategy e la pubblicazione di indicazioni operative e buone prassi sull’uso dei social.
  5. Strumenti e metodi scaturiti da questa attività saranno diffusi in una successiva fase di disseminazione rivolta a una vasta platea di Amministrazioni (attraverso webinar, workshop, attività di networking). In questa Azione di rafforzamento delle competenze nell’uso dei social, le amministrazioni saranno sensibilizzate sul fenomeno dell’hate speech e in generale sul contrasto delle dinamiche discriminatorie in rete. Particolare attenzione sarà dedicata al tema della violenza di genere, al fine di identificare anche comportamenti non espliciti e stereotipi che possano alimentare forme di violenza. Saranno forniti strumenti che consentano di rilevare precocemente i rischi e affrontare correttamente eventuali situazioni discriminatorie.

03/2020 e

03/2021

06/2020 e

06/2021

06/2020

12/2020

06/2021

MIBAC
  1. Studio e realizzazione di nuovi algoritmi, modelli e infrastrutture digitali per:
    • ottimizzare e ridurre i tempi di attesa nell’ingresso ai musei altamente visitati;
    • aumentare i flussi nei musei scarsamente frequentati;
    • permettere la valorizzazione di beni archeologici, storico-artistici, archivistici e librari presenti nei depositi e al momento non fruibili.
06/2021
PCM - DIE
  1. Inclusione nel sito open.gov.it delle esperienze di apertura dell’amministrazione (App, siti e servizi digitali).
  2. Realizzazione di campagne istituzionali di comunicazione per divulgare le esperienze di apertura in corso o realizzate.

06/2021

06/2021

  1. Prevenzione della corruzione
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
MIT – DIPE - CONSIP

7.1 Standardizzazione di dati e informazioni relative ai contratti pubblici secondo il modello internazionale comune, così come definito da Open Contracting Data Standard (OCDS).

7.2 Rilascio in formato aperto dei dati (non sensibili) contenuti nel nuovo Archivio Informatico delle Opere Pubbliche (AINOP), istituto con Legge n. 130 del 16 novembre 2018, presso il MIT.

06/2021

06/2021

Università di Messina 7.3 Adesione a Libellula-Laboratorio di Monitoraggio civico della spesa pubblica ed implementazione di un Patto di Integrità avanzato. 06/2021
Regione siciliana
  1. Sperimentare i principali strumenti del Patto di Integrità avanzato, per poi procedere ad un allargamento sistemico della pratica, seguendo un approccio incrementale. In particolare:
    • costituire un Albo regionale degli Organismi di monitoraggio civico; il processo di costituzione dell’Albo sarà articolato come segue:
      • individuazione prioritaria di un referente nella struttura della Segretaria Generale, struttura competente alla gestione delle relazioni istituzionali della Regione Siciliana;
      • definizione dei criteri per l’accreditamento degli Organismi, a partire da:
        • un esame delle best practice eventualmente rilevabili nella documentazione dei progetti già avviati e
        • un confronto con i soggetti esterni coordinatori dell’iniziativa;
  • formulare una proposta per l’individuazione di uno o più appalti pubblici di lavori per l’inserimento nel processo di monitoraggio civico; la fase sarà articolata come segue:
    • individuazione degli ambiti più vulnerabili a fenomeni corruttivi o di scarsa trasparenza, da effettuare a partire:
      • dalle previsioni normative, con particolare riferimento al D.Lgs. n. 33/2013 e dagli strumenti già adottati dall’Amministrazione regionale e
      • dalle buone pratiche rilevabili;
    • la definizione di un processo di selezione
06/2021
 

partecipato da effettuare in affiancamento con il soggetto di monitoraggio;

  • realizzare il Monitoraggio civico sull’appalto/i individuato/i.
 
Comune di Palermo 7.5 Applicazione del Patto di Integrità avanzato ad almeno una gara di appalto. 06/2021
  1. Semplificazione, *performance* e pari opportunità
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
PCM - DFP
  1. Format digitali per i documenti del ciclo della performance attraverso la realizzazione di un progetto web based.
  2. Raccolta dati periodicamente aggiornata delle PA sulla base di una “Nota metodologica per la costruzione di indicatori comuni di performance”.
  3. Elaborazione di “Linee Guida sul rafforzamento della partecipazione dei cittadini al ciclo della performance”.
  4. Elaborazione di una Direttiva per una corretta ed omogenea applicazione della normativa in materia di collocamento obbligatorio delle categorie protette (disabili, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, vittime del dovere).
  5. Monitoraggio dell’attuazione della Direttiva.

06/2020

01/2020

06/2021

06/2019

06/2021

PCM – DFP - AGID 8.6 Definizione di un modello di misurazione e di confrontabilità dei progetti di digitalizzazione per cluster di amministrazioni 12/2020
PCM – DFP, PCM - DPO
  1. Elaborazione di una Direttiva in materia di pari opportunità e rafforzamento dei Comitati unici di garanzia (CUG) nelle pubbliche amministrazioni.
  2. Monitoraggio dell’attuazione della Direttiva.

06/2019

06/2021

  1. Servizi digitali
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
AGID

Campagna nazionale di promozione dei servizi digitali destinata al grande pubblico con l’obiettivo di diffondere consapevolezza sui diritti digitali e conoscenza delle opportunità offerte dal digitale nel settore pubblico. La campagna si articolerà nei seguenti punti.

Definizione di un piano e una strategia di promozione dei servizi digitali.

Pianificazione della campagna nazionale di comunicazione.

Realizzazione della campagna di promozione dei servizi digitali.

Affiancamento a Regioni e Città metropolitane per campagna di promozione di servizi digitali. Utilizzo dei kit di comunicazione nelle attività previste all’interno degli Accordi territoriali sottoscritti da AGID e Regioni e territori.

AGID affianca le amministrazioni con strumenti e kit a supporto di almeno 3 campagne di promozione dei servizi digitali.

01/2020

06/2020

01/2021

06/2020

06/2020

AGID, DGSINFS – MIUR

L’Italia è stato il primo Paese a sviluppare la tecnologia blockchain applicata all’ambito del riconoscimento dei titoli di studio. Inoltre, l’Italia ha partecipato alla prima sperimentazione dello European Qualifications Passport for Refugees, un progetto promosso dal Consiglio d’Europa in materia di riconoscimento dei titoli dei rifugiati.

In tale contesto il MIUR, grazie alla collaborazione con AGID e al supporto del Centro di informazione sulla mobilità e sulle equivalenze accademiche (CIMEA) - stabilito in base alla Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli accademici

  • ha posto in essere differenti azioni in tema di valutazione e riconoscimento delle qualifiche in possesso di rifugiati in assenza documentale, in linea con la normativa italiana. In particolare:

il CIMEA, tramite il servizio «diplome», sta sviluppando un «portafoglio» per ogni possessore di titoli dove sarà possibile caricare le proprie qualifiche utilizzando la tecnologia blockchain, realizzando un sistema di gestione dei titoli di studio decentralizzato, trasparente, certificato e immutabile, con lo scopo di rendere molto più facile per uno studente, un laureato o un professionista l’immatricolazione in una università estera ed accedere al mercato del lavoro di un altro Paese. Uno dei primi casi studio sarà rivolto proprio alle qualifiche in possesso dei rifugiati, mentre il progetto si concluderà con la

12/2019
  possibilità di utilizzo di tale tecnologia da parte delle istituzioni della formazione superiore.  
Agenzia delle dogane e dei monopoli

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sempre attenta all’utilizzo di nuove tecnologie per la semplificazione degli adempimenti per le imprese, ha utilizzato le potenzialità offerte dalla tecnologia blockchain sviluppando un prototipo - non ancora operativo - di blockchain applicata alla tracciabilità dei prodotti alcolici. Relativamente allo sviluppo di servizi digitali, l’Agenzia prevede di ampliarne l’offerta nel rispetto dei principi “once only” e “full digital”. In particolare, attraverso i seguenti punti.

Sviluppare nuove applicazioni con tecnologia blockchain per la tracciabilità dei prodotti e delle merci per ampliare la partecipazione dei cittadini e delle imprese a sistemi IoT di nuova generazione.

Aumentare la capacità di riuso delle informazioni già in possesso di altre PA per semplificare gli adempimenti a carico delle imprese.

Digitalizzare le operazioni di pagamento attraverso l’utilizzo di un “portale dei pagamenti” collegato alla piattaforma PagoPa.

06/2021

06/2021

12/2020

MAECI

Si vogliono ampliare le funzionalità del portale di erogazione dei servizi consolari “FAST IT”, che fornisce al cittadino residente all’estero una serie di servizi e di informazioni senza che sia necessario recarsi presso lo sportello consolare di competenza.

Diffusione dell’uso dei Servizi Consolari Digitalizzati tra i cittadini residenti all’estero attraverso tutta la rete diplomatico-consolare.

Attivazione dei nuovi servizi, tra cui la possibilità di notificare attraverso il portale il trasferimento da un Paese straniero ad un altro.

06/2020

12/2020

PCM – DPE

Avvio di un progetto pilota per ottimizzare i processi di traduzione in più lingue dei siti web istituzionali sulla base di standard tecnici ed internazionali. La sperimentazione consiste nell’individuare soluzioni tecniche e redazionali per integrare lo strumento di traduzione automatica “e-Translation” (fornito dalla Commissione europea) nel Sistema di Gestione dei Contenuti (CMS) di un sito web. Il sito-pilota sarà quello del Dipartimento per le politiche europee.

Realizzazione di almeno una sezione del sito attraverso il nuovo sistema. Prototipo per progetto pilota.

Realizzazione di un modello con procedure e soluzioni da mettere a disposizione delle altre amministrazioni.

06/2019

12/2019

12/2020

PCM - DPF Nell’ambito delle politiche e servizi per la conciliazione vita- lavoro e a sostegno della terza età, le misure di open  
 

government possono assicurare una migliore erogazione dei servizi.

Georeferenziazione dei servizi educativi per la prima infanzia.

Georeferenziazione delle buone pratiche comunali e di ambito territoriale in materia di politiche e servizi per le famiglie.

Promozione di un network nazionale di attori istituzionali e della società civile in tema di invecchiamento attivo.

Innovazioni informatiche tese ad agevolare la richiesta dei contributi a favore della frequenza di asili nido e dei nuovi nati.

06/2021

06/2021

06/2021

06/2021

Unioncamere

COACHING PA: le Camere di Commercio istituiscono, nel primo mese di “vita” (dall’iscrizione) dell’impresa, un percorso di accompagnamento e diffusione di conoscenze e strumenti per l’impresa digitale.

Semplificare la burocrazia (strumenti a disposizione e adempimenti da effettuare).

Essere digitale (servizi digitali delle camere di commercio, carta nazionale dei servizi, firma digitale, SPID, PEC, cassetto digitale, pratiche telematiche, fatturazione elettronica, libri digitali).

Essere protagonisti nel mercato (leggere e utilizzare le banche dati del sistema camerale, orientarsi sui mercati esteri, verificare i trend e i valori dell’economia locale e nazionale).

11/2019

02/2020

12/2020

Regione Puglia
Con la firma dell’Accordo quadro con AgID, la Regione Puglia diventa Soggetto Aggregatore Territoriale per il Digitale (SATD). Tale ruolo si rende necessario tenuto conto del fatto che l’innovazione digitale ha necessariamente bisogno di un supporto culturale prima che economico, operativo e tecnologico, diretto ai soggetti destinatari, in primo luogo le strutture regionali e la Pubblica Amministrazione Locale (PAL) diffusa su tutto l’ambito territoriale regionale. Tale impegno vuole:
  • sostenere gli EE.LL. nell’adozione del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) per l’accesso ai servizi digitali offerti dai propri portali web;

  • diffondere tra la popolazione l’utilizzo di SPID.

    Questo impegno sarà valutato attraverso i seguenti parametri.

    Incremento del numero di utenze SPID ascrivibili a cittadini risiedenti in Puglia, pari al 15%.

    Incremento del numero di servizi erogati mediante accesso SPID, pari al 15%.

12/2019

12/2019

 

Incremento del numero di servizi erogati mediante accesso SPID, pari al 50%.

Servizi erogati mediante accesso SPID, pari al 100%.

Un ulteriore impegno consiste nel realizzare un approccio evolutivo del sistema regionale di servizi digitali della PA sul web, attraverso la realizzazione di un catalogo strutturato dei servizi, dinamicamente interrogato dalle interfacce di presentazione dei servizi all’utenza (APP) e accessibile attraverso un’unica porta federata munita di un unico sistema di gestione documentale, a supporto dei procedimenti amministrativi, e con accesso tramite un’unica Identità Digitale (SPID) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.

Rispetto a questo impegno la valutazione avverrà attraverso i seguenti parametri a fine intervento.

Percentuale di servizi digitali erogati = 15% dei procedimenti autorizzatori.

Percentuale dei servizi digitali in catalogo = 20% del totale servizi.

Percentuale dei servizi digitali erogati = 80% dei procedimenti autorizzatori.

Percentuale dei servizi digitali in catalogo = 100% del totale servizi.

12/2020

12/2021

12/2019

12/2019

12/2021

12/2021

Roma Capitale

Rendere più abile e semplice il rapporto tra cittadini o imprese e Roma Capitale, grazie all’attuazione del Piano Triennale per l’ICT di Roma Capitale In particolare, relativamente alle piattaforme abilitanti, come di seguito.

Realizzare gli sviluppi relativi alle piattaforme nazionali ANPR, PagoPA, SPID, per una sempre maggiore integrazione dei servizi digitali dell’Ente.

Realizzare o reingegnerizzare le soluzioni applicative di Roma Capitale che forniscono servizi comuni a vari sottosistemi, quali, ad esempio, i sistemi di gestione delle risorse (ERP) o il sistema di Gestione Elettronica Documentale (GED), privilegiando l’approccio FLOSS.

Relativamente agli strumenti e ai sistemi per la generazione di servizi digitali.

Sviluppare applicazioni o realizzare evoluzioni ai servizi verso i cittadini (come il Sistema Unico di Segnalazione) e verso le imprese (come il SUAP), omogeneizzandoli agli standard di accessibilità e usabilità definiti con il Portale Istituzionale di Roma Capitale, fino alla realizzazione della Casa Digitale del Cittadino, nell’ambito di una strategia di interazione multicanale.

12/2019

12/2020

12/2020

  1. Cittadinanza e competenze digitali
PA referente Cosa faremo? Quando scade?
AGID

Redazione della Guida al fine di renderla uno strumento, pratico e agile, a disposizione dei cittadini e delle imprese per informarsi ed essere aggiornati sui propri diritti digitali e sulle forme di tutela nel caso in cui le amministrazioni non consentano loro di esercitarli.

Attività di promozione e diffusione in tema di tutela dei diritti digitali destinata ad amministrazioni e cittadini, anche attraverso forme di collaborazione con amministrazioni vicine al territorio (aziende sanitarie, istituti scolastici).

09/2019

Dal 01/2020 al 09/2020

PCM – DFP

Pubblicazione del sito web in cui saranno illustrate le finalità e le funzionalità della piattaforma di autoverifica delle competenze digitali dei dipendenti pubblici (digital complementary skills) e indirizzamento verso corsi formativi personalizzati.

Avvio sperimentazione della piattaforma almeno presso 3 amministrazioni.

Apertura della piattaforma a tutte le amministrazioni e i dipendenti della PA.

Avvio pubblicazione di dati aggregati e statistiche su competenze e formazione dei dipendenti della PA in formato open.

06/2019

06/2019

04/2020

05/2020

INPS

Avvio sperimentazione della piattaforma predisposta dal PCM-DFP per l’autoverifica delle competenze digitali nella PA (Digital complementary skills) su un primo campione di dipendenti.

Ampliamento della sperimentazione ad un secondo e più ampio campione di dipendenti.

Realizzazione di un piano formativo definito a partire dalle attività di autoverifica effettuate attraverso la piattaforma.

“Futuri cittadini digitali in azione” - *Format* di Progetto di Alternanza Scuola-Lavoro (legge 107 del 2015 - La Buona Scuola) articolato su tre anni per l’educazione alla cittadinanza digitale: dalla consapevolezza dei diritti alle tutele previdenziali e assistenziali garantite dall’Inps, dall’impegno per l’alfabetizzazione all’uso dei servizi online. Destinatari: Classi 3- 4-5, con il coinvolgimento attivo degli studenti delle classi 5° in attività di alfabetizzazione all’uso dei servizi online di over 65 in collaborazione con enti locali e organizzazioni del terzo settore della società civile. La programmazione delle attività avrà luogo nei mesi successivi la pubblicazione del decreto del MIUR, che

06/2019

02/2020

05/2020

 

definirà le linee guide relative ai “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” così come previsto dalla Legge di bilancio 145/2018, articolo unico, comma 785. Tra le attività dell’azione proposta si prevede in particolare il seguente punto.

Progettare ed erogare, ai sensi della Direttiva MIUR 170/2016, un percorso di Formazione Formatori, rivolto agli insegnanti, selezionando e mettendo a disposizione online materiale didattico e strumenti di supporto per gestire:

  • le lezioni introduttive al Percorso da proporre agli studenti delle classi terze;
  • le attività previste nel Progetto di Alternanza per le classi quarte e quinte.
06/2021
MIBAC

“Fabbrica delle idee” produzione di servizi e contenuti digitali in amministrazione diretta nelle biblioteche pubbliche.

L’idea progettuale nasce dall’esigenza di sfruttare adeguatamente le potenzialità innovative della nuova Bibliomediateca di Potenza. L’intervento prevede la Programmazione di un calendario di attività basate sul metodo del creative learning:

  • workshop di robotica;

  • corsi di coding;

  • corsi di robotica educativa;

  • laboratori didattici per le scuole di ogni ordine e grado, gare di robotica;

  • attività di team building per adulti, laboratori per la manipolazione di materiali e la costruzione di oggetti.

    Il progetto prevede, inoltre, la gestione e l’amministrazione diretta dei servizi di digitalizzazione e di creazione di prodotti e contenuti sia analogici che digitali.

04/2020
PCM - DGSCN

Ideazione e realizzazione di un “Portale Giovani” per promuovere l’attivazione dei giovani dai 14 ai 35 anni e la loro maggiore e più agevole inclusione nel tessuto economico e sociale del Paese.

Il progetto si articola in due fasi, il cui sviluppo è parallelo ma con modalità e tempistiche differenti.

Fase 1

Realizzazione di una piattaforma web per consentire ai giovani di presentare domanda online, con accesso SPID, ai bandi di selezione per il Servizio civile universale. Oggi tale presentazione avviene con consegna della domanda (compilata in forma cartacea) a mano o con raccomandata alle migliaia di enti distribuiti sul territorio nazionale. La piattaforma, oltre a facilitare l’accesso dei giovani a questa opportunità, produrrà l’ottimizzazione di un processo complicato e migliorandone efficacia ed efficienza per amministrazioni pubbliche ed enti. In particolare si stabiliscono i seguenti obiettivi.

Realizzazione di un prototipo da testare in circuito interno.

Attivazione della piattaforma, anche in via sperimentale.

08/2019

09/2019

 

Monitoraggio e verifica del funzionamento della piattaforma.

Rivisitazione dello strumento sulla base dei feedback

ricevuti e delle eventuali criticità riscontrate.

Fase 2

Ideazione e realizzazione di un Portale Giovani (che ingloberà anche il prodotto di cui al punto 1), ossia di una piattaforma web che funga da punto unico di ingresso per i giovani alle opportunità loro dedicate su tutto il territorio nazionale. In particolare, il Portale avrà una funzione informativa, di promozione del networking tra giovani, di relazione con le istituzioni e di scambio di esperienze. Le principali fasi di attuazione del progetto sono le seguenti.

Studio di fattibilità.

Realizzazione dell’architettura di sistema e definizione dei contenuti, anche costruendo una rete di relazioni con le altre amministrazioni che si occupano di opportunità per i giovani.

Realizzazione di un prototipo da testare in circuito interno.

Attivazione del Portale, anche in via sperimentale.

Monitoraggio e verifica del funzionamento della piattaforma.

Rivisitazione dello strumento sulla base dei feedback

ricevuti e delle eventuali criticità riscontrate.

12/2019

03/2020

08/2019

01/2020

05/2020

07/2020

01/2021

03/ 2021

Unioncamere

Realizzazione di una norma tecnica per la definizione dei requisiti generali per la certificazione delle competenze digitali per le imprese e la PA, con specifica attenzione alle competenze caratterizzanti il “manager dell’innovazione digitale” (competenze di e-leadership).

Realizzazione di attività di diffusione.

10/2019

06/2020

Regioni e Province autonome

Al fine di accelerare uno sviluppo coordinato della cittadinanza digitale le Regioni si impegnano nei seguenti punti.

Definire ed attuare progettualità a favore dell’accesso alla Rete gratuito e semplificato per i cittadini (reti Wi-Fi pubbliche).

Definire ed attuare progettualità a favore della diffusione di competenze digitali tra la popolazione (alfabetizzazione digitale, cultura digitale, ecc.).

Definire ed attuare progettualità a favore della creazione di spazi e momenti di confronto tra la cittadinanza e la PA per la co-progettazione e co-valutazione di servizi della PA (innovation lab, open lab, telecentri, ecc.).

12/2020

12/2020

12/2020

Roma Capitale

Promozione di iniziative a supporto della diffusione delle competenze digitali per la cittadinanza attraverso la disseminazione dei Punti Roma Facile e le attività della Scuola Diffusa per la Partecipazione e la Cittadinanza Digitale, anche con azioni in ottica di genere.

Definizione di un regolamento dei presìdi assistiti di facilitazione Punti Roma Facile e della Scuola Diffusa per la partecipazione e la cittadinanza digitale.

Avvio attività formative, per la cittadinanza, della Scuola Diffusa in collaborazione con soggetti pubblici e privati, anche con azioni specifiche su obiettivi di genere, rilevando informazioni e dati connessi alla partecipazione femminile alle iniziative proposte e prendendo in considerazione le problematiche delle donne straniere

Ampliamento della rete attuale dei Punti Roma Facile con adesione di altre PA e di soggetti privati.

Rispetto alla piattaforma web based per l’autoverifica delle conoscenze.

Sperimentazione della piattaforma predisposta dal PCM- DFP per l’autoverifica delle competenze digitali dei dipendenti pubblici su un’area/campione di dipendenti.

Attività di formazione correlate, anche sulla base degli

assessment già effettuati.

Integrazione dell’uso della piattaforma nel ciclo di

assessment e formazione interno.

04/2019

10/ 2019

03/2020

10/2019

02/2020

05/2020

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A - Elenco servizi digitali da pubblicare nel biennio 2019-2021
Servizio Descrizione Servizio PA referente Ambito di riferimento
Incentivazio ne servizi digitali
Attuando il Piano Triennale per l’ICT di Roma Capitale si realizzeranno più iniziative finalizzate ad abilitare e semplificare il rapporto con cittadini e imprese. In particolare, relativamente alle piattaforme abilitanti:
  • saranno realizzati gli sviluppi relativi alle piattaforme nazionali ANPR, PagoPA, SPID, per una sempre maggiore integrazione dei servizi digitali dell’Ente;

  • saranno realizzate o reingegnerizzate le soluzioni applicative di Roma Capitale che forniscono servizi comuni a vari sottosistemi, quali, ad esempio, i sistemi di gestione delle risorse (ERP) o il sistema

    di Gestione Elettronica Documentale (GED), privilegiando l’approccio FLOSS.

    Relativamente agli Strumenti e i sistemi per la generazione di servizi digitali:

  • saranno sviluppate applicazioni o realizzate evoluzioni ai servizi verso i cittadini (come il Sistema Unico di Segnalazione) e verso le imprese (come il SUAP), omogeneizzandoli agli standard di accessibilità e usabilità definiti con il Portale Istituzionale di Roma Capitale, fino alla realizzazione della Casa Digitale del Cittadino, nell’ambito di una strategia di interazione multicanale.

Roma Capitale Servizi digitali

CONSIP

mobile

Disponibilità di una App - fruibile da qualsiasi dispositivo mobile e con qualsiasi tecnologia - per interagire in tempo reale con cittadini, imprese e amministrazioni sul sistema CONSIP: bandi di gara, cruscotto dati, notizie e comunicati. CONSIP Servizi digitali
Incentivazio ne servizi digitali

Con la firma dell’Accordo quadro con AgID, la Regione Puglia diventa Soggetto Aggregatore Territoriale per il Digitale (SATD). Tale ruolo si rende necessario tenuto conto del fatto che l’innovazione digitale ha necessariamente bisogno di un supporto culturale prima che economico, operativo e tecnologico, diretto ai soggetti destinatari, in primo luogo le strutture regionali e la Pubblica Amministrazione Locale (PAL) diffusa su tutto l’ambito territoriale regionale.

AZIONI

Regione Puglia Servizi digitali
 
  • Supporto agli EE.LL. per l’adozione del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) per l’accesso ai servizi digitali offerti dai propri portali web. Diffusione tra la popolazione dell’utilizzo di SPID, l’identificativo unico per l’accesso ai servizi digitali di tutta la PA, nazionale e locale.
  • Realizzazione di un approccio evolutivo del sistema regionale di servizi digitali della PA sul web, attraverso la realizzazione di un catalogo strutturato dei servizi, dinamicamente interrogato dalle interfacce di presentazione dei servizi all’utenza (APP) e accessibile attraverso un’unica porta federata munita di un unico sistema di gestione documentale a supporto dei procedimenti amministrativi e con accesso tramite un’unica Identità Digitale (SPID) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.
   
Progetto pilota per ottimizzare i processi di traduzione in più lingue dei siti web istituzionali. La sperimentazione consiste nell’individuare soluzioni tecniche e redazionali per integrare lo strumento di traduzione automatica “e-Translation” (fornito dalla Commissione europea) nel Sistema di Gestione dei Contenuti (CMS) di un sito web. Il sito- pilota sarà quello del Dipartimento per le politiche europee. PCM - DPE Servizi digitali
Digitalizzazi one dei Servizi Consolari Il progetto prevede l’ampliamento delle funzionalità di un portale di erogazione di servizi consolari (“FAST IT”), che intende dare la possibilità al cittadino che risiede all’estero di ottenere una serie di informazioni e di servizi, senza necessità di recarsi presso lo sportello consolare di competenza. Nello specifico, sul portale il cittadino avrà la possibilità di comunicare al suo ufficio consolare competente l’avvenuto trasferimento di residenza all’estero ed eventuali aggiornamenti anagrafici che dovessero rendersi necessari una volta iscritto nello schedario consolare. Tramite il portale il cittadino potrà ricavare utili informazioni sull’ufficio consolare competente, e prenotare un appuntamento presso lo sportello. Inoltre, il cittadino potrà richiedere telematicamente una serie di servizi aggiuntivi. Il Portale prevede l’accesso del cittadino tramite credenziali SPID. Il cittadino potrà inoltre disporre sullo stesso portale di aggiornamenti puntuali sullo stato di lavorazione della relativa pratica. MAECI Servizi digitali
Sistema integrato di interazione con i giovani Ideare e realizzare un sistema di comunicazione integrato e di interazione (piattaforma social, App, sito dedicato) con i giovani per favorire la partecipazione al servizio civile universale, PCM - DGSCN Servizi digitali
  attraverso un sistema digitale semplice, economico e trasparente.    
Creazione di un codice identificativ o unico europeo (ESSN) Progetto per la creazione di un codice identificativo unico europeo (ESSN) che consenta l’identificazione univoca dei cittadini che si spostano tra paesi UE, evitando fenomeni di frode fiscale o doppia identità ed elevando i sistemi di sicurezza del sistema di welfare europeo. La tecnologia blockchain è stata individuata quale strumento per agevolare l’introduzione dell’ESSN, e superare vincoli e limiti oggi presenti anche a livello normativo dei singoli Stati, in quanto rappresenta la risposta più concreta alle tematiche di interoperabilità, sicurezza, trasparenza, sovranità e privacy. INPS Blockchain
CreditoNet 2.0

La Direzione dei Sistemi Informativi e dell’Innovazione del MEF-DAG eroga, attraverso il sistema NoiPA, servizi di gestione del personale pubblico ad oltre 2 milioni di amministrati. In particolare, Creditonet è il servizio di NoiPA che consente di erogare e gestire le trattenute sui cedolini per i prestiti effettuati dai dipendenti della PA.

Con il progetto CreditoNet 2.0 la DSII mira, attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain DLT (Distributed Ledger Technology), a massimizzare il valore e l’efficacia dei servizi offerti dal MEF e rafforzare la cooperazione con gli Enti Finanziari, semplificando e dando certezza a tutti gli attori coinvolti nel processo (Istituti finanziari, dipendenti, DSII) della correttezza e della immodificabilità di tutte le transazioni effettuate.

MEF Blockchain
App Concorsi Forze Armate Realizzazione dell’App “Concorsi Forze Armate”, applicativo per dispositivi mobile e tablet che consenta di disporre di una sintesi informativa delle possibilità lavorative che le Forze Armate/Arma dei Carabinieri offrono ai cittadini italiani. Ministero della difesa Servizi digitali
Notarizzazi one dei titoli di studio Il MIUR, grazie alla collaborazione con AGID e al supporto del Centro di informazione sulla mobilità e sulle equivalenze accademiche (CIMEA) - stabilito in base alla Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli accademici - ha posto in essere differenti azioni in tema di valutazione e riconoscimento delle qualifiche in possesso di rifugiati in assenza documentale, in linea con la normativa italiana. Il CIMEA, tramite il servizio «diplome», sta sviluppando un «portafoglio» per ogni possessore di titoli dove sarà possibile caricare le proprie qualifiche utilizzando la tecnologia blockchain, realizzando un sistema di gestione dei titoli di studio decentralizzato, trasparente, certificato e immutabile, con lo scopo di rendere molto più facile per uno studente, un laureato o un professionista AGID, DGSINFS - MIUR, CIMEA Blockchain
  l’immatricolazione in una università estera ed accedere al mercato del lavoro di un altro Paese.    
Utilizzo di nuove tecnologie per la semplificazi one degli adempimen ti per le imprese
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sempre attenta all’utilizzo di nuove tecnologie per la semplificazione degli adempimenti per le imprese, ha utilizzato le potenzialità offerte dalla tecnologia blockchain sviluppando un prototipo - non ancora operativo - di blockchain applicata alla tracciabilità dei prodotti alcolici. Relativamente allo sviluppo di servizi digitali, l’Agenzia prevede di ampliarne l’offerta nel rispetto dei principi “once only” e “full digital”. In particolare:
  • sviluppare nuove applicazioni con tecnologia blockchain per la tracciabilità dei prodotti e delle merci per ampliare la partecipazione dei cittadini e delle imprese a sistemi IoT di nuova generazione.

  • aumentare la capacità di riuso delle informazioni già in possesso di altre PA per semplificare gli adempimenti a carico delle imprese.

    • digitalizzare le operazioni di pagamento attraverso l’utilizzo di un “portale dei pagamenti” collegato alla piattaforma PagoPa.
Agenzia delle dogane e dei monopoli Blockchain

B - Organizzazione e funzionamento dell’*Open Government Forum*

L’Open Government Forum, costituito sulla base delle `indicazioni di *Open Government Partnersh <https://www.opengovpartnership.org/multistakeholder-forums>`__ip*, è lo strumento di consultazione permanente con gli stakeholder istituito nell’ambito della partecipazione italiana a OGP.

Scopo e funzioni dell’*Open Government Forum*

Gli obiettivi del Forum sono:

  • consentire una regolare consultazione delle organizzazioni della

    società civile sui temi dell’amministrazione aperta, migliorando la comunicazione con esse;

  • aumentare il coinvolgimento dei cittadini nello sviluppo e nell’attuazione del piano;

  • costruire un processo di feedback appropriato per l’identificazione

    delle esigenze della società civile e per un monitoraggio partecipato dell’attuazione delle azioni.

    Composizione e organizzazione del *Forum*

    Il Forum è composto dalle organizzazioni della società civile attive sui temi dell’amministrazione aperta e che ne condividono scopo, funzioni e regole di funzionamento.

    Il Forum, operativamente, è costituito:

    » da una plenaria a cui partecipa un rappresentante per ciascuna organizzazione. Ai lavori della plenaria partecipano altresì il Ministro per la pubblica amministrazione (o suo delegato), i componenti del Team OGP del Dipartimento della Funzione Pubblica e tutti i rappresentanti delle amministrazioni interessate alla discussione dei temi delle singole riunioni.

    » da tre tavoli di lavoro tematici sui seguenti temi: 1) “Trasparenza e Open Data”; 2) “Partecipazione e Accountability”; 3) “Cittadinanza digitale e innovazione”. Ciascuna organizzazione aderente al Forum può nominare un proprio referente per la partecipazione al lavoro dei tavoli e degli eventuali sottogruppi costituiti in seno ad essi. Alle riunioni dei tavoli partecipano anche i componenti del Team OGP del Dipartimento della Funzione Pubblica e tutti i rappresentanti delle amministrazioni interessate alla discussione dei temi delle singole riunioni. I tavoli di lavoro tematici operano attraverso incontri in presenza e lavoro a distanza, utilizzando i più opportuni strumenti di comunicazione telematica. Ciascun tavolo di lavoro può nominare al proprio interno un coordinatore che si occupa di facilitare le riunioni e le discussioni online e di conferire in plenaria sull’andamento dei lavori del tavolo.

    Regole di funzionamento del *Forum*

    Il Funzionamento del Forum è improntato al rispetto delle seguenti regole:

    • periodicità degli incontri

    Il Team OGP organizzerà degli incontri periodici che si terranno presso il Dipartimento della funzione pubblica con la seguente frequenza:

  • Plenaria: una riunione almeno ogni semestre;

  • Tavoli di lavoro: una riunione ogni tre mesi.

    Le convocazioni per gli incontri saranno inviate dal Team OGP con un preavviso di almeno 15 giorni di anticipo.

    • chiarezza degli ordini del giorno

    Per ciascuna riunione (sia della plenaria che dei tavoli) saranno indicati nella convocazione i temi oggetto di discussione e la metodologia di lavoro utilizzata.

    I documenti oggetto di discussione nel corso degli incontri saranno messi online a disposizione dei partecipanti.

    • pubblicità dei lavori
Tutti gli esiti della consultazione del Forum, l’elenco delle organizzazioni che lo compongono, i contributi ricevuti e ogni materiale oggetto di discussione saranno pubblicati in una sezione dedicata del sito www.open.gov.it
    • inclusività

Il Forum è stato costituito per essere aperto e inclusivo e, pertanto, le organizzazioni della società civile che volessero farne parte possono presentare domanda di adesione attraverso l’apposito form disponibile all’indirizzo https://goo.gl/IvsGMz.

Il Team OGP - dopo aver verificato che sussistano i requisiti in capo all’organizzazione - invierà comunicazione di conferma ed inserirà il richiedente nell’elenco dei partecipanti al Forum.

Al fine di consentire la massima partecipazione, saranno utilizzati gli opportuni strumenti telematici che permettano di seguire a distanza i lavori.

V- maggioranza

Il Forum non è un organo deliberativo e quindi non adotta atti o provvedimenti.

Nel caso in cui debba decidere sull’organizzazione dei lavori e sulle raccomandazioni da formulare al Team OGP e alle amministrazioni interessate dalle singole azioni, il Forum opera sulla base della volontà della maggioranza dei partecipanti presenti, non essendo ammesso il voto per delega.

I componenti del Forum possono individuare per ciascuna azione dell’action plan un’organizzazione della società civile referente per le attività di monitoraggio.

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